Tajani convoca l’ambasciatore russo dopo gli attacchi del Cremlino al presidente. Crescono le tensioni diplomatiche tra Roma e Mosca.
Negli ultimi mesi, le tensioni tra Italia e Russia si sono fatte sempre più accese, con ripetuti scambi di accuse che riflettono le profonde fratture geopolitiche del momento, soprattutto nei confronti del presidente. Al centro dell’ultima controversia c’è il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, finito nel mirino del Cremlino dopo alcune dichiarazioni sul conflitto in Ucraina.

Il Cremlino attacca ancora Mattarella
Tutto è iniziato con un discorso del Capo dello Stato in cui ha paragonato l’operato della Russia a quello della Germania nazista. Questo riferimento storico ha provocato una dura reazione da parte di Mosca, che non ha esitato a replicare con toni aspri. La portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha infatti accusato Mattarella di mentire, dichiarando: “Abbiamo di nuovo colpito il cuore del problema, cioè abbiamo colto la stessa persona a mentire”.
La risposta del Quirinale non si è fatta attendere, anche se ha cercato di minimizzare l’attacco. Fonti vicine al Colle riportate da quotidiano.net hanno commentato con una certa sorpresa la nuova offensiva russa: “Davvero? Francamente non ce ne siamo neanche accorti”. Anche in ambienti vicini al Partito Democratico, le reazioni sono state piuttosto sorprese: “Veramente non ci sono agenzie a sostegno di Mattarella?”.
La reazione di Tajani e le divisioni politiche interne
Mentre il Cremlino prosegue con la sua retorica aggressiva, la politica italiana si divide. Da una parte, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha preso una posizione netta, convocando immediatamente l’ambasciatore russo alla Farnesina per esprimere il dissenso del governo italiano. Tajani ha sottolineato come il Quirinale rappresenti l’unità nazionale e il legame dell’Italia con l’Europa, ribadendo che attacchi di questo tipo sono inaccettabili.
Dall’altra parte, il Partito Democratico appare diviso, anche a causa della posizione della sua segretaria, Elly Schlein, sul piano di difesa europeo proposto da Ursula von der Leyen. Le recenti dichiarazioni della leader dem hanno accentuato le distanze tra il PD e il Quirinale, alimentando un dibattito interno che rischia di indebolire la posizione italiana a livello internazionale.
Le tensioni tra maggioranza e opposizione non fanno che complicare ulteriormente la gestione della crisi diplomatica con Mosca. Mentre Mattarella continua a difendere la posizione europeista dell’Italia, la fragilità del quadro politico interno potrebbe rendere più difficile una risposta unitaria agli attacchi del Cremlino.
L’attacco di Mosca al Presidente Mattarella non è passato inosservato. La reazione del governo, con Tajani che ha convocato l’ambasciatore russo, è un segnale chiaro della volontà italiana di difendere le proprie istituzioni. Tuttavia, le divisioni politiche interne rischiano di indebolire la posizione dell’Italia in un momento cruciale per la sicurezza europea.