È morto il leader dei separatisti filorussi dell’est dell’Ucraina, Aleksandr Zakharchenko. L’uomo è stata vittima di un attentato a Donetsk.
DONETSK (UCRAINA) – È morto a Donetsk il leader dei separatisti filorussi Aleksandr Zakharchenko. A dare l’annuncio è stato lo stesso partito politico, annunciando che un altro degli esponenti, Alexsandr Timofeyev, è rimasto ferito nella stessa esplosione.
Secondo quanto raccontato dai media locali, i due si trovavano all’interno di un bar nel centro della città ucraina quando è scoppiata una bomba che ha travolto in pieno Zakharchenko. La vittima, 42 anni, era dal 2014 uno dei principali leader delle due regioni separatiste ucraine che dal 2014 hanno il sostegno dei russi. Nel 2017 aveva dichiarato di formare una Piccola Russia con capitale Donetsk ma questa idea non è andata in porto visto che il Cremlino non aveva dato il suo supporto. Mosca ha negato il rifornimento di armi ai militari separatisti anche se Kiev ha annunciato di avere le prove.
Aleksandr Zakharchenko morto, Mosca accusa: “È stato un attentato”
La notizia della morte di Aleksandr Zakharchenko è stata confermata dall’amministrazione di una delle repubbliche autoproclamate negli anni scorsi. Dura la reazione di Mosca con il portavoce del ministro degli Esteri, Maria Zakharova che ha puntato il dito contro Kiev: “Si è trattato – riporta Repubblica – di un attentato terroristico. Ci sono ragioni per credere che dietro questo omicidio ci sia il governo ucraino che in passato ha usato molte volte metodi simili per eliminare dissidenti e persone non gradite“.
Si tratta dell’ennesima uccisione di questa guerra interna in Ucraina. Dal 2014 sono oltre 130.000 le persone che sono morte in questa battaglia nella regione di Donetsk e Lugansk. Gli accordi di cessate il fuoco che erano stati firmati a Minsk qualche anno fa sono stati violati molte volte.
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