Alitalia, Di Maio contro Atlantia: "E' decotta, non può essere coinvolta"
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Direttore: Alessandro Plateroti

Di Maio attacca Atlantia e va allo scontro con la Lega su Alitalia

Alitalia

La trattativa su Alitalia acuisce lo scontro politico tra Di Maio e la Lega. Il ministro del Lavoro non vuole che Atlantia entri nell’affare.

ROMA – La partita su Alitalia rischia di creare un nuovo scontro in seno al Governo. In particolare, tra il vice-premier Di Maio e la Lega.

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“Atlantia non entri in Alitalia”

Atlantia è decotta, non può essere coinvolta“, ha affermato il ministro del Lavoro Luigi Di Maio a Borsa aperta. “Se abbiamo detto a Genova che revocavamo le concessioni autostradali, il giorno in cui in maniera coerente lo faremo quell’azienda perderà valore in Borsa. Se li mettiamo dentro Alitalia, faranno perdere valore anche agli aerei“.

Luigi Di Maio
Luigi Di Maio

Botta e risposta

A stretto giro arriva la replica della società che parla di “grave danno reputazionale” e di “dichiarazioni che perturbano l’andamento del titolo“, tanto da “riservarsi di attivare ogni azione e iniziativa legale a tutela“. “Si ricorda che, sulla base del contratto di concessione in essere, ogni ipotesi di revoca – ove mai ne venissero accertati i presupposti – richiederebbe il previo pagamento del valore della concessione stessa, nei termini contrattualmente previsti e approvati per legge“.
Non passa che qualche ora e Di Maio contrattacca. “I Benetton sono stati più veloci oggi a rispondere al sottoscritto (minacciando azioni legali) che a chiedere scusa ai familiari delle vittime” di Genova. Se a questi gruppi di potere tocchi il portafogli è la fine“.
Poi, sul profilo instagram, il leader pentastellato ha postato un lungo messaggio:

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Il gruppo Atlantia e dunque i Benetton hanno appena minacciato di querelarmi perché – a loro dire – le mie parole sulla revoca della concessione ad Autostrade e le mie dichiarazioni su Alitalia potrebbero danneggiare il loro titolo in borsa. E certo, che importa a loro se nella tragedia del Ponte Morandi, quasi un anno fa, morirono più di 40 persone innocenti. Persero la vita intere famiglie, giovani coppie, ragazzi, bambini mentre andavano in ferie, alla vigilia di Ferragosto. I Benetton sono stati più veloci oggi a rispondere al sottoscritto (minacciando azioni legali) che a chiedere scusa ai familiari delle vittime, scuse che come molti di voi ricorderanno arrivarono con un ritardo imbarazzante. Se a questi gruppi di potere tocchi il portafogli è la fine. E questo è quello che bisogna fare per riportare le cose nella giusta direzione! Oggi abbiamo capito che per i Benetton contano più i mercati finanziari che le persone. E noi dovremmo tacere davanti a tutto questo? Dovremmo starcene zitti davanti alle lacrime di cittadini che hanno perso il proprio figlio, una sorella, un cugino, un padre o la madre in una tragedia che era annunciata? Se non fai manutenzione a un ponte, prima o poi quel ponte crolla, non ci vuole un genio per capirlo. Noi andiamo avanti come un treno, sia chiaro. Su questo non arretriamo di un centimetro. E se qualcuno vuole sfilarsi o tagliare la corda problema suo. Il cambiamento richiede coraggio. Il MoVimento 5 Stelle non tradisce mai la parola data ai cittadini!

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Le parole di Salvini

L’altro vice-premier, Matteo Salvini, ha dichiarato su Rete 4: “Ci sono dei problemi giudiziari. Chi ha sbagliato e ha dei morti sulla coscienza paga e pagherà. Io non faccio il giudice, ma ci sono delle aziende che danno migliaia di posti lavoro e, prima di dire che sono decotte, bisogna pensare che ci sono in ballo migliaia di posti di lavoro“.

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ultimo aggiornamento: 28 Giugno 2019 10:48

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