La trattativa su Alitalia acuisce lo scontro politico tra Di Maio e la Lega. Il ministro del Lavoro non vuole che Atlantia entri nell’affare.
ROMA – La partita su Alitalia rischia di creare un nuovo scontro in seno al Governo. In particolare, tra il vice-premier Di Maio e la Lega.
“Atlantia non entri in Alitalia”
“Atlantia è decotta, non può essere coinvolta“, ha affermato il ministro del Lavoro Luigi Di Maio a Borsa aperta. “Se abbiamo detto a Genova che revocavamo le concessioni autostradali, il giorno in cui in maniera coerente lo faremo quell’azienda perderà valore in Borsa. Se li mettiamo dentro Alitalia, faranno perdere valore anche agli aerei“.
Botta e risposta
A stretto giro arriva la replica della società che parla di “grave danno reputazionale” e di “dichiarazioni che perturbano l’andamento del titolo“, tanto da “riservarsi di attivare ogni azione e iniziativa legale a tutela“. “Si ricorda che, sulla base del contratto di concessione in essere, ogni ipotesi di revoca – ove mai ne venissero accertati i presupposti – richiederebbe il previo pagamento del valore della concessione stessa, nei termini contrattualmente previsti e approvati per legge“.
Non passa che qualche ora e Di Maio contrattacca. “I Benetton sono stati più veloci oggi a rispondere al sottoscritto (minacciando azioni legali) che a chiedere scusa ai familiari delle vittime” di Genova. Se a questi gruppi di potere tocchi il portafogli è la fine“.
Poi, sul profilo instagram, il leader pentastellato ha postato un lungo messaggio:
Le parole di Salvini
L’altro vice-premier, Matteo Salvini, ha dichiarato su Rete 4: “Ci sono dei problemi giudiziari. Chi ha sbagliato e ha dei morti sulla coscienza paga e pagherà. Io non faccio il giudice, ma ci sono delle aziende che danno migliaia di posti lavoro e, prima di dire che sono decotte, bisogna pensare che ci sono in ballo migliaia di posti di lavoro“.