Carlo Ancelotti ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui ha parlato della sua attuale squadra e di quel Milan che lo ha visto trionfare ovunque. Svelando che…
Tra una gara e l’altra di campionato, Carlo Ancelotti ha trovato il tempo per parlare di calcio a 360° con il Corriere della Sera. Il tecnico di Reggiolo è tornato in Serie A dopo quasi dieci anni e ben quattro tappe estere tra Londra, Parigi, Madrid e Monaco di Baviera. “L’Italia è bellissima, il Paese più bello del mondo. Poi c’è chi vive meglio e chi peggio ed è un po’ più arrabbiato, ma tempo fa sentivo un discorso di Farinetti: ha detto che noi abbiamo la fortuna di essere nati in Italia. Concordo“.
Cammino azzurro
Ancelotti ha accettato la proposta di De Laurentiis di allenare il Napoli, portato al record di punti da Sarri: “Qua c’era una squadra che aveva un’identità ben precisa – ha spiegato il tecnico dei partenopei –, noi cerchiamo di averla un po’ più versatile. I campionati li ha vinti chi ha giocato a uomo, chi ha fatto possesso palla, chi ha fatto il contropiede, chi non faceva ritiro, chi lo faceva… Non c’è una sola verità. Non c’è un’Università del calcio, non è che prendi la laurea. La Champions? “Se direi ancora “siamo dei coglioni se usciamo dalla Champions”? Ma io intendevo: saremmo coglioni a uscire per un mancato risultato contro la Stella Rossa. Invece siamo stati in ballo fino all’ultimo contro una squadra, il Liverpool, candidata a vincere la coppa…“.
Milan, il primo amore…
La carriera di Ancelotti ha avuto tappa fondamentale in rossonero: da Milanello è iniziata la sequenza di trionfi da allenatore. Dopo l’addio nel 2009, il Milan ha provato a riportare il tecnico al Diavolo: “Se sono stato vicino al ritorno? Due volte: quando sono andato via dal Real, Galliani è venuto a caccia a Madrid, ma dovevo riprendermi da un problema alla cervicale. E poi un’altra volta con Fassone c’è stato un mezzo tentativo, dopo il Bayern…“.
Sui rossoneri
Adesso il Milan è allenato da Gattuso, suo “allievo”: “Lui è molto coinvolto, all’inizio è così: hai meno certezze, ti fidi poco degli altri, cerchi di fare tutto tu. Poi capisci che è fondamentale dedicare un po’ di tempo a te stesso. Quando ho iniziato stavo 24 ore al giorno sul pezzo, era il ’96 e ho detto: nel 2000 smetto. Siamo nel 2018…“. Sulla nuova proprietà: “L’Inter sembra avere un progetto chiaro, il Milan è più in via di definizione: il fondo Elliott in 5 anni cercherà di portare il club ad alto livello e poi arriverà un altro proprietario“.