Consueto appuntamento con l’Angelus di Papa Francesco: “Dio condanna il peccato ma cerca di salvare il peccatore”.
CITTA’ DEL VATICANO – Consueto appuntamento in Piazza San Pietro con l’Angelus di Papa Francesco. Il Pontefice questa volta si è soffermato sul Vangelo odierno e sulla figura di Zaccheo, il disonesto esattore delle tasse di Gerico che incontra Gesù mentre sta andando a Gerusalemme.
Papa Francesco: “Il primo sguardo è quello di Gesù”
Nella sua omelia Bergoglio si è voluto soffermare su questo episodio precisando che il primo sguardo non è stato di Zaccheo ma di Gesù: “Lo sguardo misericordioso – precisa il Pontefice – ci raggiunge prima che noi stessi ci rendiamo conto di essere salvati. E con questo sguardo del divino Maestro che comincia il miracolo della conversione“.
Papa Francesco, inoltre, fa notare che Gesù chiama il peccatore per nome. Una scelta fatta non per rimproverarlo ma perché è la “volontà del Padre“. “Il disprezzo e la chiusura verso il peccatore – sottolinea Bergoglio – non fanno altro che isolarlo. Dio condanna il peccato ma cerca di salvare il peccatore portandolo sulla retta via. E questo permette a Zaccheo di cambiare. L’esattore si rende conto quanto è meschina la vita tutta presa dal denaro. Scopre da Gesù che è possibile amare gratuitamente. Incontrando l’Amore, scoprendo di essere amato nonostante i suoi peccati, diventa capace di amare gli altri, facendo del denaro un segno di solidarietà e di comunione“.
La preghiera mariana
E Francesco chiede alla Vergine Maria di “sentire sempre su di noi lo sguardo misericordioso di Gesù per sapere andare noi stessi, con misericordia, incontro gli altri che sbagliano per fare in modo che questi scoprano la potenza salvifica di Gesù venuto a cercare proprio chi è perduto“.
Un pensiero anche per l’Etiopia e il ringraziamento alla città di San Severo per l’accordo trovato sui migranti.