Assago: «Ho un tumore, ho visto calciatore e ho provato invidia»
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Assago: “Ho un tumore, ho visto il calciatore e ho provato invidia”

sirene Polizia

Andrea Tombolini sulla tragedia di Assago: «Quando ho visto che tra i clienti vi era un calciatore del Milan, ho provato invidia».

Durante il pomeriggio del 28 ottobre un uomo ha accoltellato sei persone a caso nel supermercato del centro commerciale Milanofiori di Assago. Stando a quanto emerso, soffriva di gravi problemi psichiatrici. In seguito alla tragedia, la catena di supermercati protagonista della tragica vicenda che ha visto la morte di un cassiere ed il ferimento di altre cinque persone, ha annunciato che abolirà tutti gli oggetti taglienti dai punti vendita. La vicenda è avvenuta il 27 ottobre, al Carrefour di Assago, a Milano.

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Il killer è un uomo di 46 anni. È responsabile di aver accoltellato sei persone nel supermercato di Milanofiori di Assago. Il suo nome è Andrea Tombolini, Milanese, affetto da gravi problemi psichiatrici. Difatti, era stato ricoverato in precedenza per essersi colpito a pugni al volto e alla testa.

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La dichiarazione di Tombolini durante l’interrogatorio

Andrea Tombolini ha rilasciato una dichiarazione ai carabinieri sulla tragedia di Assago. «Quando ho visto che tra i clienti vi era un calciatore del Milan, ho provato invidia, perché lui stava bene ed io male. L’ho colpito quindi con un coltello che avevo in mano e potevo fermarmi lì, invece non so cosa mi è preso e ho cominciato a colpire anche altre persone», ha dichiarato.

E prosegue: «Se devo descrivere un sentimento che ho avuto nell’ occasione era quello di invidia perché le persone che ho colpito stavano bene, mentre io stavo male. Ritengo di avere un tumore e di dover morire».

Secondo quanto emerso dalle indagini, poche ore prima Andrea Tombolini era «stato sottoposto ad una gastroscopia con sedazione, a seguito della quale, nonostante le rassicurazioni mediche, avrebbe iniziato a maturare pensieri ossessivi ipocondriaci (riferiti anche dal medico curante), che avrebbero poi scatenato la furia omicida». Sono queste le parole che compaiono nel provvedimento firmato dal giudice Patrizia Nobile.

Poi, per quanto riguarda le condizioni psichiatriche di Andrea Tombolini, durante la perizia è emerso che il killer in passato aveva fatto largo uso di sostanze psicotrope. Proprio per questo motivo, aveva intrapreso un percorso di psicoterapia.

Il resoconto dell’interrogatorio prosegue: «Pur non essendovi traccia documentale di una storia psichiatrica dell’indagato, difficilmente una furia omicida di tale portata può essersi scatenata all’improvviso, senza alcuna avvisaglia di un qualche cambiamento dei processi cognitivi ed emotivi; e, soprattutto, altrettanto difficilmente può restare un episodio isolato, sia nel caso in cui sia dovuta ad un qualche scompenso psicotico, che ad un qualche processo cognitivo o emotivo che non ne abbia inficiato la coscienza e volontà».

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ultimo aggiornamento: 30 Ottobre 2022 15:14

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