Il devastante attacco al Crocus City Hall di Mosca ha lasciato 143 vittime e ha portato all’arresto di 11 sospetti.
Nella serata di ieri, un attacco senza precedenti ha scosso il Crocus City Hall di Mosca, lasciando dietro di sé una scia di distruzione e dolore. Il tragico bilancio provvisorio si attesta a 143 vittime, mentre circa un centinaio di persone sono state ricoverate a seguito dell’assalto terroristico che ha visto uomini armati irrompere durante un concerto, aprendo il fuoco indiscriminatamente sugli spettatori.
Nelle ore immediatamente successive all’attacco, le forze di sicurezza russe si sono mobilitate in una caccia all’uomo senza sosta. L’Fsb, servizio di sicurezza federale russo, ha annunciato l’arresto di 11 individui, di cui quattro direttamente coinvolti nell’assalto, confermando la rivendicazione dell’Isis come mandante dell’operazione terroristica. Questa informazione, diffusa dal servizio stampa del Cremlino e riportata dall’agenzia Tass, sottolinea la rapidità e l’efficacia delle operazioni di sicurezza.
Dettagli dell’operazione di cattura
Ulteriori dettagli emergono dalle dichiarazioni di Alexander Khinshtein, capo della commissione per la politica dell’informazione della Duma di Stato. Secondo Khinshtein, un veicolo con a bordo sospetti è stato intercettato vicino al villaggio di Khatsun, innescando un inseguimento che si è concluso con il ribaltamento dell’auto e la fuga degli occupanti. Nonostante la fuga iniziale, le forze dell’ordine sono riuscite a catturare due dei fuggitivi, mentre la ricerca dei restanti continua.
Interessanti sviluppi emergono anche in merito alle presunte connessioni estere dei terroristi. L’Fsb ha evidenziato possibili legami con l’Ucraina, sostenendo che gli attaccanti avessero pianificato di fuggire oltre il confine russo-ucraino. Kiev, però, respinge fermamente queste accuse, con il consigliere presidenziale ucraino Mikaylo Podolyak che descrive tali affermazioni come “assurde” e “prive di fondamento”.
Le dichiarazioni del ministro Tajani
Sul fronte internazionale, figure come il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani hanno espresso la loro ferma condanna verso ogni forma di terrorismo: “Ho parlato con il nostro incaricato d’Affari in Russia per aggiornamenti su quanto sta accadendo a Mosca. Stiamo seguendo la situazione con l’Unità di Crisi della Farnesina. Esprimo condanna verso ogni forma di terrorismo e vicinanza nei confronti delle famiglie delle vittime“.
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha rassicurato che, secondo le informazioni disponibili, non ci sarebbero italiani tra le vittime. Tuttavia, l’evento solleva interrogativi urgenti sulla sicurezza globale e sull’imperativo di un’azione coordinata contro il terrorismo.
Anche il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, ha definito l’accaduto “orribile“, assicurando che i pensieri dell’amministrazione USA sono con le vittime di questa tragedia.
Mentre la città di Mosca piange le sue vittime, tra cui anche tre bambini, il mondo osserva con orrore le conseguenze di questo atto barbarico. Le autorità sanitarie locali si adoperano per fornire assistenza ai numerosi feriti, e la comunità internazionale si stringe attorno alle famiglie delle vittime in un gesto di solidarietà.