Guidare un’auto senza patente: il falso mito delle microcar

Guidare un’auto senza patente: il falso mito delle microcar

Si possono guidare ben prima dei 18 anni ma non senza aver superato le prove teoriche e pratiche per conseguire la patente necessaria.

È possibile guidare un’auto senza patente? La risposta è no. Il comma 1 dell’articolo 116 del Codice della Strada non lascia margine ad alcun genere di dubbio: “Non si possono guidare ciclomotori, motocicli, tricicli, quadricicli e autoveicoli senza aver conseguito la patente di guida”. In altre parole, non esistono auto guidabili senza patente.

L’equivoco per cui sarebbe possibile guidare un auto senza patente viene alimentato da numerose fonti online che girano intorno alla questione senza uscire dal terreno dell’ambiguità. In parole povere, secondo una versione fuorviante della realtà dei fatti, esisterebbe un particolare tipo di vettura, simile ad un auto ma piccola e non molto potente, guidabile senza alcun tipo di patente. Tutto questo è semplicemente falso: serve una patente in corso di validità per poter guidare un veicolo a motore a due, tre o quattro ruote, sia esso adibito al trasporto di persone, merci o entrambi.

Le microcar e il Codice della Strada

La vettura di cui sopra è quella che si definisce comunemente microcar o minicar oppure, in alternativa, miniauto o microvettura. In base alle specifiche tecniche, vengono classificate, per legge, come quadricicli leggeri o quadricicli non leggeri (di categoria, rispettivamente, L6e e L7e).

Come si legge all’Articolo 47 del Codice della Strada, quello dedicato alla classificazione dei veicoli, i quadricicli leggeri sono quei veicoli “la cui massa a vuoto è inferiore o pari a 350 kg, esclusa la  massa delle batterie per i veicoli elettrici, la cui velocità massima per costruzione è inferiore o uguale a 45 km/h e la  cui cilindrata del motore è inferiore o pari a 50 cm³ per i motori ad accensione comandata; o la cui potenza massima netta è inferiore o uguale a 4 kW per gli altri motori, a combustione interna; o la cui  potenza  nominale continua massima è inferiore o uguale a 4 kW per i  motori  elettrici. Tali veicoli sono conformi alle prescrizioni tecniche applicabili ai ciclomotori a tre ruote della categoria L2e, salvo altrimenti disposto da specifiche disposizioni comunitarie”.

Della seconda categoria fanno invece parte “i quadricicli, diversi da quelli di cui alla categoria L6e, la cui massa a vuoto è inferiore o pari a 400 kg (550 kg per i veicoli destinati al trasporto di merci), esclusa la massa delle batterie per i veicoli elettrici, e la cui potenza massima netta del motore è inferiore o uguale a 15 kW.  Tali veicoli sono considerati come tricicli e sono conformi alle prescrizioni tecniche applicabili ai tricicli della categoria L5e salvo altrimenti disposto da specifiche disposizioni comunitarie”.

Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/voituresanspermis

Guidare un’auto senza patente non è consentito

Come detto, le microcar sono dei quadricicli; quindi, non si possono guidare senza patente. Sono due i tipi di patente che consentono di condurre una microvettura. La patente per miniauto di tipo AM può essere conseguita dopo il compimento del 14° anno d’età, secondo le stesse modalità di una qualsiasi altra patente (bisogna, cioè, superare un esame teorico ed uno pratico). Essa permette al titolare di guidare le microcar omologate come quadricicli leggeri (categoria L6e). Questo tipo di patente è entrato in vigore il 19 gennaio 2013 sostituendo il Certificato di Idoneità alla guida dei Ciclomotori (il CIGC, meglio noto semplicemente come ‘patentino’).

Per poter guidare i ciclomotori non leggeri, invece, serve essere in possesso della patente di guida di tipo B1, anch’essa entrata in vigore il 19 gennaio 2013. L’età minima per poterla ottenere è 16 anni, le modalità di conseguimento non cambiano rispetto alle altre tipologie di patente.

Microcar e punti patente

Un altro falso mito sulle microcar è quello relativo ai punti patente, ovvero le patenti per microvetture sarebbero esenti dal sistema di decurtazione. Anche questo è falso. Benché possa sembrare il contrario leggendo questo articolo di Repubblica.it datato 9 gennaio 2008, le patenti necessarie (è bene sottolinearlo) a guidare questi ciclomotori sono soggette al sistema a punti come qualsiasi altra patente. Il Codice della Strada, consultabile in ogni suo articolo e comma sul sito dell’ACI, non fa alcuna menzione di eccezioni alla regola.

Pur trattandosi di ciclomotori, essendo dotate di quattro ruote, le microcar vengono spesso paragonate alle auto. In realtà, le due categorie di veicoli sono separati da una sostanziale differenza: le microauto non hanno una scocca portante, ma sono assemblate a partite da una struttura tubolare. Per questo non possono essere prodotte su vasta scala e il loro costo è tutt’altro che vantaggioso. Inoltre, il limite d’età così basso solleva il problema della sicurezza: il già citato articolo di Repubblica sottolinea come la percentuale di incidenti delle microcar fosse superiore a quello delle normali auto. Ciò, ovviamente, scoraggia le compagnie assicurative e fa lievitare i prezzi dei premi di assicurazione.

Il costo delle minicar

Per quanto possa sembrare allettante ridurre l’età minima per mettersi alla guida, il gioco non vale la candela dal punto di vista economico. Piccole e poco potenti, le microcar sono anche molto costose. Per fare un esempio, i modelli della Aixam, costruttore francese leader nel segmento delle miniauto, sono in listino a prezzi che vanno dagli 8500 euro della Access (un diesel da 8 CV) ai 18999 del Coupé GTI elettrico da 6kW. Francese è anche la Ligier, altra azienda consolidata del settore i cui modelli di serie hanno un costo di poco inferiore ai 12000 euro. Non è un caso che i principali produttori di microvetture siano transalpini, dal momento che questo particolare tipo di veicolo ha riscosso un grande successo proprio in Francia, dove si è rivelato particolarmente efficiente nelle zone rurali.

Quanto sono sicure le microcar

Se le dimensioni ridotte restano comunque un pregio, specie quando bisogna spostarsi in area densamente trafficate o con pochi spazi di parcheggio a disposizione, la sicurezza rappresenta un tasto dolente. Una serie di test su quattro modelli (Aixam Crossover GTR, Bejaj Qute, Chatenet CH30 e Ligier M.Go Family) condotti nel 2016 hanno restituito risultati piuttosto negativi. Nessuno dei quattro veicoli, infatti, è riuscito ad ottenere un punteggio pari almeno al 50%, pur con delle prestazioni diverse da un modello all’altro. Non a caso il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani abbia denunciato la carenza di dispositivi di sicurezza delle miniauto, sottolineando l’esistenza di seri rischi di incidente.

Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/casi50

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