A seguito di due messaggi social contro Giorgia Meloni, giudicati body shaming, è arrivata in queste ore una condanna.
Una giornalista pubblicista di 36 anni è stata condannata a Milano per il contenuto di due messacci condivisi sui social e scritti nell’ottobre 2021 e rivolti all’allora leader dell’opposizione al governo Draghi, Giorgia Meloni. All’attuale Premier erano state rivolte parole dure con riferimento all’altezza e non solo. Per un terzo messaggio, invece, è arrivata l’assoluzione.
Body shaming a Giorgia Meloni: i fatti
Come anticipato, in queste ore è arrivata la decisione del giudice della quinta sezione penale di Milano, Valerio Natale, a proposito della vicenda risalente al 2021 che ha visto una giornalista pubblicista di 36 anni rivolgersi con espressioni anche di body shaming a Giorgia Meloni.
La donna è stata condannata a Milano per il contenuto di due tweet scritti nell’ottobre 2021 e rivolti all’allora leader dell’opposizione al governo Draghi, Giorgia Meloni. La giornalista aveva fatto dell’ironia sull’altezza della presidente di Fratelli d’Italia, mentre in un altro messaggio aveva anche pubblicato una foto ritoccata con alle spalle della deputata una foto di Benito Mussolini e il seguente testo: “Dietro c’è la sua matrice preferita”. Per i primi due messaggi social, adesso, è arrivata la condanna.
La condanna e il risarcimento
Per i primi due contenuti che la giornalista aveva diffuso, considerati ingiuriosi ed espressioni di body shaming, la donna è stata condannata per diffamazione al pagamento di una multa di 1.200 euro, con pena sospesa, e al risarcimento della parte civile, ovvero la Meloni con l’avvocato Luca Libra, con 5mila euro.
Per quanto concerne, invece, il terzo messaggio con una foto di Benito Mussolini, il giudice Valerio Natale della quinta sezione penale ha deciso per l’assoluzione poiché “il fatto non costituisce reato”. Quell’immagine, per altro, era un palese fotomontaggio, era stata poi rimossa la sera stessa dalla giornalista.
