Bomba nella sede della Lega a Trieste, arrestato presunto colpevole
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Direttore: Alessandro Plateroti

Bomba nella sede storica della Lega a Treviso, arrestato il colpevole

La Polizia ha arrestato il colpevole del posizionamento della bomba nella sede della Lega il 16 agosto 2018

VILLORBA (TREVISO) – Il posizionamento della bomba e degli esplosivi nella sede della Lega di Villorba, in provincia di Treviso, risale al 16 agosto 2018.

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La mattina del 28 maggio 2019, a Brescia, è stata fermata un anarchico insurrezionalista dalle forze dell’ordine. Si tratta di uno dei principali indiziati per l’attentato.

Il provvedimento nei riguardi dell’uomo è stato rilasciato dalla Procura Distrettuale di Venezia ed eseguito dalla Digos lagunare e dalla Direzione Centrale polizia di prevenzione. Il gip di Brescia ha convalidato il provvedimento.

La bomba nella sede della Lega a Villorba

La bomba era esplosa all’esterno della sede della Lega a Treviso, il K3. La sede storica del partito a Treviso si trova nella zona industriale di Villorba, ma le deflagrazioni non hanno provocato né feriti né danni alla struttura.

La comunicazione della presenza delle bomba era stata comunicata alla Polizia da una cellula anarchica. Si trattava della Haris Hatzimihelakis/Internazionale nera 1881-2018, che ha rivendicato anche un’esplosione precedente.

Sede Lega Treviso
fonte foto https://twitter.com/MediasetTgcom24

Sul posto, all’epoca, arrivarono Polizia, Vigili del Fuoco, Suem 118 e gli artificieri. Infatti, non c’era un solo esplosivo, ma due, dei quali uno inesploso. Gli artificieri si occuparono di far esplodere il secondo ordigno mettendo in sicurezza la zona.

La rivendicazione degli anarchici

La rivendicazione della cellula anarchica avvenne attraverso un volantino/manifesto pubblicato su internet il 12 agosto 2018. La cellula terroristica anarchica rivendicava di aver “attaccato con un ordigno la sede della Lega a Treviso“.

La rivendicazione del gesto, giorni prima dell’evento, era atta ad attirare l’attenzione delle forze dell’ordine. Il second ordigno, quello inesploso, infatti non era inesploso per caso. Si trattava di una trappola per colpire chiunque sarebbe arrivato in soccorso dopo aver sentito la prima esplosione.

Per adesso non ci sono maggiori dettagli. Tutti i dettagli dell’arresto e delle indagini saranno resi noti in una conferenza stampa alle 10:30 del 28 maggio 2018 presso il tribunale di Venezia.

Fonte dell’immagine interna e di copertina: https://twitter.com/MediasetTgcom24

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ultimo aggiornamento: 28 Maggio 2019 11:31

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