Dopo aver visionato i reperti sul caso Yara Gambirasio, Massimo Bossetti ha deciso di scrivere una lettera pubblica.
Sono giorni di grande importanza per il caso dell’omicidio di Yara Gambirasio, la 13enne scomparsa da Brembate di Sopra nel novembre del 2010 e trovata senza vita in un campo di Chignolo d’Isola ad alcuni chilometri di distanza, tre mesi dopo. Nelle ultime ore, infatti, la difesa di Massimo Bossetti, l’uomo accusato di aver ucciso la giovane, ha potuto accedere e visionare i reperti relativi alle indagini trovando oggetti e provette potenzialmente ancora da analizzare. In questo senso, proprio l’uomo ha mandato una lettera alla trasmissione Iceberg su Telelombardia a seguito dei nuovi sviluppi.
Come riportato da Fanpage, Bossetti ha inoltrato una lunga lettera alla trasmissione Iceberg su Telelombardia per dire la sua sugli sviluppi del caso. L’uomo, che ha preso parte alla recente udienza del 13 maggio in videoconferenza, ha esordito proprio parlando di quanto accaduto in aula: “L’udienza è durata due ore, si è svolta a porte chiuse alla presenza della Corte di Assise, due ufficiali muniti di guanti e mascherine procedevano all’ostensione dei reperti”, ha detto.
“Assurdo vedere che ci siano voluti dieci lunghi anni solo per poterli visionare, quando già cinque anni fa ero stato pure autorizzato all’analisi dei reperti. Sono soddisfatto perché ho potuto constatare l’ufficialità di cosa e quanto ancora oggi esiste. Ora mi auspico, che non passino ulteriori dieci anni per poter eseguire tutte le dovute indagini difensive che di diritto mi spettano per una giusta difesa“.
“La verità per me e Yara”
L’uomo, accusato dell’omicidio della povera Yara, ha sottolineato come, dopo questa visione dei reperti, si possa passare all’analisi: “Attraverso macchinari più sofisticati rispetto all’epoca dei fatti i reperti sapranno restituire un risultato diverso. La possibilità di visionare i reperti non penso sia stato solo un ‘contentino’. Anzi al contrario, è stato un primo fondamentale importantissimo passaggio obbligato“.
Nella lettera, Bossetti ha detto di essere fiducioso per il futuro nella speranza che si possa fare chiarezza e trovare la verità, per lui e per la ragazzina: “Sono e resto fiducioso e ottimista, prima o poi si arriverà ad una vera e certa verità, rispetto a quella processuale falsata”, prosegue ancora Bossetti, che conclude: “Il sottoscritto, in primis, non ha mai avuto nessun timore per la ricerca della verità: quella verità che da anni io e la povera Yara ci meritiamo di avere”.