Carlo Calenda svela a Fedez il momento in cui ha capito di aver sbagliato a fidarsi di Matteo Renzi. Ecco il video a Pulp Podcast.
Durante un’intervista al Pulp Podcast, Carlo Calenda, leader di Azione, ha raccontato il momento in cui ha capito di aver commesso un errore a stringere un’alleanza politica con Matteo Renzi. Con un tono che alternava ironia e amarezza, come riportato da Open, ha spiegato i motivi della fine del rapporto con l’ex premier.
Calenda-Renzi: il momento della rottura definitiva
Carlo Calenda ha dichiarato che il momento della rottura con Matteo Renzi è stato il primo giorno in Senato, quando il leader di Italia Viva avrebbe contribuito all’elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato.
“Eravamo d’accordo per votare scheda bianca», ha raccontato, ma l’accordo non sarebbe stato rispettato. Secondo il leader di Azione, i senatori vicini all’ex premier hanno invece sostenuto La Russa, garantendo un “aiutino” fondamentale per eleggerlo alla seconda carica dello Stato.
Con un tono tagliente, il leader di Italia Viva ha ricordato di aver osservato con sospetto i tempi lunghi dei senatori renziani nella cabina elettorale. “Forse stavano contemplando le decorazioni“, ha ironizzato. Alla richiesta di spiegazioni, Renzi avrebbe risposto: “Come puoi immaginare o pensare che io possa anche solo fare una cosa del genere?“. A quel punto, per Calenda, il dubbio si è trasformato in certezza: “Eccallà, Carlo, hai fatto una cazzata“.
Ecco il video dal podcast di Pulp Podcast:
Il rapporto oggi con Matteo Renzi
Durante l’intervista, Carlo Calenda non si è limitato a parlare di Matteo Renzi, ma ha anche offerto una riflessione sul suo carattere e sul modo in cui vive la politica. “Io sono considerato un incazzoso, come te“, ha detto rivolgendosi a Fedez. Nonostante il suo temperamento, però, il leader di Azione sostiene di non portare rancore: “Faccio un sacco di cazzate, ma non sono rancoroso, quindi mi passa velocemente“.
Alla domanda sul rapporto con Renzi oggi, ha precisato che il legame si è ridotto a un livello esclusivamente professionale. “Non ho amici in politica, li ho solo nella vita privata“, conclude.