Assalto a Capitol Hill: Trump "scelse di non agire"
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Assalto a Capitol Hill: Trump “scelse di non agire”

Donald Trump

Quando il 6 Gennaio 2021, migliaia di manifestanti irruppero al palazzo del Campidoglio per contestate le elezioni, Trump non agì.

Era il 6 Gennaio 2021 e migliaia di manifestanti iniziarono il linciaggio del palazzo del Campidoglio, sede del Congresso degli Stati Uniti. L’obiettivo? Contestare il risultato delle elezioni presidenziali del 2020, sostenendo la richiesta di Trump legata al rifiuto della proclamazione di Joe Biden alla presidenza d’America. In questo clima infuocata, pare che il biondo leader repubblicano si rifiutò di prendere posizione.

Nonostante le pressioni dei suoi più stretti consiglieri, inclusi i figli Ivanka e Eric, l’ex presidente si dimostrò granitico: rimase infatti davanti alla tv a guardare l’assalto tramesso da Fox, non fece nulla per fermarlo e così tradì “il suo giuramento alla Costituzione”.

La Commissione d’Inchiesta sull’assalto

Questo è quanto afferma la Commissione d’Inchiesta in merito all’attacco di Capitol Hill, nell’ambito del quale Trump “non ha difeso il Paese e ha abdicato i suoi obblighi”. Le indagini condotte, hanno ricostruito i 187 minuti dell’assalto, da quando il capo della Casa Bianca lasciò la sua postazione, dopo aver invitato i suoi sostenitori a marciare sul Campidoglio, a quando ha postato il video su Twitter chiedendo ai suoi fan di andare a casa.

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Il presidente della commissione speciale, Bennie Thompson, ha accusato Trump di: “aver aperto la strada alla violenza e alla corruzione, con i suoi tentativi di ribaltare l’esito del voto e per questo deve essere ritenuto responsabile”.

Grazie a video e testimonianze, la commissione avrebbe quindi ripercorso – minuto per minuto – quelle tre ore di panico. I tentativi dei consiglieri del presidente di convincerlo a intervenire e fermare la protesta, ma soprattutto la sordità del presidente ad ogni tentativo di controllo della situazione. Al contrario, poco prima che la violenza esplodesse, Trump twittò contro l’ex vicepresidente Mike Pence definendolo un ‘codardo’ per voler certificare il voto. In quelle ore in Congresso, Pence venne immediatamente allontano dal Secret Service. La Commissione avrebbe infine affermato che gli agenti erano così preoccupati che potesse accadere il peggio, che telefonarono alle loro famiglie per dare loro un addio.

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ultimo aggiornamento: 22 Luglio 2022 16:46

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