Carabiniere ucciso a Roma, c'è il giallo sulle intercettazioni degli americani
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Carabiniere ucciso a Roma, giallo sulle intercettazioni: modificate le frasi dei ragazzi americani

Omicidio Cerciello Rega, nuovo giallo sul carabiniere ucciso a Roma. Le frasi degli americani intercettate in carcere sarebbero state modificate. E la trascrizione non sarebbe completa.

Torna alla ribalta l’omicidio di Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma da due ragazzi americani. Stando a quanto evidenziato dai legali dei due giovani, i magistrati avrebbero ricevuto trascrizioni modificate delle intercettazioni in carcere. Un caso grave, probabilmente legato alla traduzione dalla lingua inglese.

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Mario Cerciello Rega
fonte foto https://twitter.com/

Omicidio Cerciello Rega, il giallo delle intercettazioni ‘modificate’

Le intercettazioni in questione sono quelle fatte nel carcere romano di Regina Coeli. I due ragazzi americani parlavano con i legali e con i familiari. Tutto ripreso dalle telecamere presenti. Il materiale è stato analizzato, tradotto, trascritto e consegnato ai magistrati. Con un problema. Le trascrizioni sarebbero state modificate. O comunque non corrisponderebbero a quanto dichiarato dagli americani, forse per errori nella traduzione. E secondo i legali dei due si tratterebbe di modifiche che cambiano il senso del discorso.

C’è poi il caso della frasi omesse. Diverse parti del colloquio, in cui gli americani confermavano al prima versione dei fatti, non sono state trascritte.

Mario Cerciello Rega
Fonte foto: https://twitter.com/_Carabinieri_

Carabiniere ucciso a Roma, nessuna confessione da parte degli americani

La difesa degli americani si basa su un punto fermo. Hanno reagito in preda al panico in quanto i due militari non si sarebbero presentati e identificati. Per questo motivo i giovani credevano di avere a che fare con due spacciatori. A cambiare gli equilibri nelle indagini sarebbero state proprio le intercettazioni in carcere, dalle quali emergerebbe che i due fossero a conoscenza della reale identità di Rega e del suo collega, Andrea Varriale.

Gli avvocati difensori di Elder hanno voluto approfondire la prova madre consultando nuovamente i nastri delle intercettazioni e consultando la traduzione depositata. E avrebbero scoperto gravi discordanze. i legali, in occasione dell’inizio del processo, mostreranno ai Giudici le trascrizioni integrali evidenziando gli errori commessi.

Nelle trascrizioni errate in effetti i ragazzi americani sembrano ammettere le proprie colpe e sembrano dichiarare di aver riconosciuto una macchina militare. I nastri originali raccontano però una realtà decisamente diversa che dovrà essere analizzata dai giudici. Come se non bastasse nelle parti omesse i due continuano a sostenere l’ipotesi secondo cui i due militari non si sarebbero identificati e di aver agito convinti di essere vittime di un’aggressione da parte di malviventi.

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ultimo aggiornamento: 16 Settembre 2020 13:17

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