Gentiloni e Breton puntano verso il modello Sure contro il caro bollette in Europa. La Germania non è d’accordo.
Per fronteggiare questa profonda crisi energetica provocata dal sempre più elevato caro bollette, Gentiloni e Breton affermano la loro volontà ad utilizzare il meccanismo del modello Sure. Questo, è una soluzione realistica, come conferma il commissario europeo all’Economia. In risposta alla loro proposta, Valdis Dombrovskis vorrebbe discutere più approfonditamente, mentre la Germania disapprova.
Soluzioni per caro bollette
Il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, spiega che per evitare la frammentazione dell’Europa occorre “solidarietà” tra gli Stati membri nell’affrontare la crisi energetica. In questo contesto, il modello Sure è la soluzione perché basato su prestiti e non su trasferimenti.
“Non biasimiamo i Paesi membri perché sostengono le loro economie” – afferma – “cosa che è inevitabile. Chiediamo che le misure siano temporanee e mirate. Il punto non è criticare gli Stati membri, ma avere la possibilità di fare passi ulteriori”.
Per fronteggiare questa grande crisi bisogna puntare ad un livello più alto di solidarietà mettendo in campo ulteriori strumenti comuni. Il modello Sure era una proposta interessante perché è una soluzione realistica. “La nostra intenzione è evitare i rischi di frammentazione, non criticare questo o quello Stato membro”.
Gentiloni e Breton
In un intervento pubblicato ieri da diversi media europei, Paolo Gentiloni e Thierry Breton affermano che di fronte a sfide come quelle che abbiamo davanti oggi, si può solo reagire con un’Europa solidale. “Per superare le falle causate dai diversi margini di manovra dei bilanci nazionali, dobbiamo pensare a strumenti mutualizzati a livello europeo. Solo una risposta di bilancio europea ci permetterà, sostenendo l’azione della Bce, di rispondere efficacemente a questa crisi e di calmare la volatilità dei mercati finanziari”, aggiungono.
Approcciare col meccanismo Sure potrebbe essere una delle soluzioni capaci di riaprire la strada verso la fornitura di beni pubblici europei nei settori dell’energia e della sicurezza. Il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis, dichiara che l’eventuale istituzione di un fondo europeo modellato sul programma Sure per affrontare la crisi energetica è una cosa che richiede “ulteriori discussioni, perché ci sono differenti visioni attorno al tavolo su questa questione”.
NO dalla Germania
Invece per il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, per combattere la crisi energetica europea le proposte inerenti al programma Sure “non sono giustificate in questo momento”. La Germania propone di discutere diversi strumenti da utilizzare, ma “questa crisi è diversa perché abbiamo a che fare con uno choc sul lato dell’offerta”, al quale si reagisce “espandendo l’offerta e agendo insieme”, conclude.