Caso De Pau, l’inchiesta sulla morte delle tre prostitute 

Caso De Pau, l’inchiesta sulla morte delle tre prostitute 

Continuano le indagini sul triplice omicidio commesso da Giandavide De Pau: ancora nessuna traccia dell’arma utilizzata.

Giandavide De Pau è l’uomo accusato del triplice omicidio avvenuto a Roma, ai danni di tre prostitute. Attualmente, in seguito alla segnalazione lanciata dalla sorella alle forze dell’ordine, De Pau si trova in carcere. Ancora non è chiara l’esatta dinamica degli omicidi.

Secondo quanto emerso, il killer sarebbe già noto alle forze dell’ordine per questioni di droga. In sede d’interrogatorio la ricostruzione fornita dall’uomo non era chiara: pare che non ricordi uno dei tre omicidi commessi. La sua auto è stata ritrovata all’interno di un deposito. Invece, per quanto riguarda l’arma del delitto, c’è ancora un grosso punto di domanda.

La vicenda

Il 17 novembre gli inquirenti hanno ritrovato i cadaveri di tre donne all’interno di due edifici, situati a poche centinaia di metri di distanza. Il triplice omicidio è avvenuto in via Augusto Riboty e in via Durazzo a Roma.

Chi sono le vittime

Le vittime del triplice omicidio sono tutte donne. Due di loro di origine asiatica, sui quarant’anni circa, molto probabilmente si tratta di cittadine cinesi. Un’altra invece è di origine colombiana, di 65 anni. Tutte e tre lavoravano come prostitute, e sono morte con lo stesso modus operandi. Il killer ha ucciso le tre vittime accoltellandole.

Secondo quanto emerso dalle videocamere poste sulla strada, nella giornata di giovedì scorso De Pau è giunto in via Riboty, dove sono state uccise le due cinesi. Poi con la sua auto si è poi spostato in via Durazzo dove è morta la terza prostituta di origine colombiana, Marta Castano Torres.

La Polizia Scientifica si sta occupando di effettuare i dovuti rilievi all’interno dell’auto di Giandavide De Pau. Secondo gli inquirenti, l’arma utilizzata per i delitti potrebbe essere uno stiletto. Si tratta comunque di supposizioni.

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