La corte di Cassazione ha accolto il ricorso del pm di Genova contro Matteo Salvini, che si era detto contrario ai sequestri.
La Lega nel mirino della Cassazione. Come riportato dall’Ansa, la corte ha quest’oggi accolto il ricorso del pm di Genova contro Matteo Salvini, contrario ai sequestri a ‘tappeto’ delle somme risultanti come truffa allo Stato nel processo che ha condannato l’ex leader Umberto Bossi.
“Ovunque venga rinvenuta, qualsiasi somma di denaro riferibile alla Lega Nord – su conti bancari, libretti, depositi – deve essere sequestrata fino a raggiungere 49 milioni di euro, provento dlela truffa allo Stato per la quale è stato condannato in primo grado l’ex leader leghista Umberto Bossi“. Questo il passaggio fondamentale della sentenza della Cassazione. Finora sono stati bloccati 1,5 milioni di euro.
La corte di Cassazione: “Sequestrare beni alla Lega per 49 milioni“
Secondo i supremi giudici, la GdF può bloccare i conti della Lega in forza al decreto emesso lo scorso settembre dal pm di Genova, senza necessità di un ulteriore provvedimento per le eventuali somme rinvenute sui conti in momenti che hanno seguito il decreto. Secondo il legale della Lega, invece, solo le somme trovate sui conti al momento dell’esecuzione del sequestro sarebbero sequestrabili.
Dalla Lega: “La nostra efficacia al governo dà fastidio“
Non si è fatta attendere la risposta dal Carroccio. Così il deputato Giulio Centemero: “Siamo stupidi ti apprendere dalle agenzie, prima ancora che dalla Cassazione, le motivazioni della sentenza per cui dovrebbe proseguire il sequestro relativo a 48 milioni di euro di rimborsi elettorali. Forse l’efficacia dell’azione di governo della Lega dà fastidio a qualcuno, ma non ci fermeranno certo così“.
Centemero ha quindi proseguito: “Consci della totale trasparenza e onestà con cui abbiamo gestito il movimento, con bilanci da anni certificati da società esterne, e non avendo conti segreti all’estero ma solo poche lire in cassa visti i sequestri già effettuati, sarà nostra premura portare in monetine da 10 centesimi al tribunale di Genova tutto quello che abbiamo raccolto come offerte da pensionati, studenti e operai durante il raduno di Pontida“.