Dalla laurea in Bocconi alla carriera in Unicredit e MPS, fino alla nomina di AD di Leonardo: ecco la vita di Alessandro Profumo, tra successi e inchieste.
Una lunga carriera come banchiere prima e come dirigente d’azienda poi: Alessandro Profumo è uno dei top manager italiani. Ripercorriamo qui la sua vicenda, dal lavoro, alle indagini giudiziarie, fino alla vita privata.
La biografia dell’ex banchiere
Alessandro Profumo è nato a Genova, il 17 febbraio 1957 (è quindi del segno zodiacale dell’Acquario). Figlio di un ingegnere, è cresciuto a Palermo, dove il padre aveva aperto un’industria elettronica.
Si è trasferito poi in adolescenza, insieme ai genitori e ai 4 fratelli, a Milano, dove ha conseguito il diploma di liceo Classico al Manzoni e dove poi si è iscritto all’Università Bocconi.
Alessandro Profumo: la carriera
La carriera di quello che poi diventerà uno dei top manager italiani comincia nel 1977, quando, in contemporanea con gli studi, viene assunto al Banco Lariano. Ci lavora per 10 anni, fino a quando, nel 1987 riesce a ottenere la laurea in Economia Aziendale alla Bocconi.
Decide quindi di spostarsi nel settore della consulenza aziendale, lavorando per McKinsey & Company e per la Bain, Cuneo e associati, salvo poi assumere il ruolo di direttore centrale per la compagnia assicurativa RAS e poi ancora spostarsi al Credito Italiano, di cui diventa anche amministratore delegato.
E’ però nel 1998 che ha inizio uno dei capitoli più importanti per la sua carriera: Profumo entra in Unicredit, alla guida della quale rimarrà fino al 2010. Sotto la sua direzione, il gruppo bancario ha acquisito tanti banche minori e ha realizzato la fusione con Capitalia, diventando uno dei più importanti player d’Europa, passando da 15.000 a 162.000 dipendenti.
Dopo le sue dimissioni (liquidate con 38 milioni di euro) e svariati altri incarichi di dirigenza, viene nominato presidente della Banca Monte Paschi di Siena, nel 2012. Si dimette poi nel 2015, lasciando la banca in una situazione di miglioramento dopo anni di perdite.
Diventato poi presidente di una società di intermediazione mobiliare ed entrato nel Consiglio di Amministrazione di ENI, nel 2017 assume il ruolo di amministratore delegato di Leonardo (ex Finmeccanica). Resterà a capo dell’azienda che si occupa di difesa e aerospazio fino a maggio del 2023. Da quel momento, pare sia tornato a dedicarsi alla consulenza con la società Nicla srl, che detiene insieme alla moglie, e che possiede peraltro gran parte di un’azienda agricola vitivinicola piacentina, la Mossi.
La vita privata del dirigente
Alessandro Profumo è sposato dal 1976 con Sabina Ratti, che ha conosciuto al liceo e con la quale ha avuto un figlio in giovane età. Marco, questo il suo nome, è membro del CdA della società dei genitori Nicla srl.
Chi è Sabina Ratti, la moglie di Alessandro Profumo
Nata a Roma nel 1956, è figlia di un ambasciatore ENI. E’ stata una manager proprio di ENI ed è anche stata eletta nella Costituente del Partito Democratico nel 2007.
Le indagini a suo carico
Nel 2020, Profumo è stato condannato in primo grado insieme al dirigente Fabrizio Viola dal tribunale di Milano a 6 anni di carcere e al pagamento di una sanzione di 2,5 milioni di euro, per aggiotaggio e falso in bilancio in riferimento alla loro attività in Monte dei Paschi di Siena. Tuttavia, nel 2023, la Corte d’Appello di Milano ha assolto i due imputati, perché “il fatto non sussiste”.
E’ del mese di giugno 2023, invece, la notizia di un’indagine aperta dalla Procura di Napoli, che vedrebbe Alessandro Profumo e Massimo D’Alema al centro della compravendita di aerei e navi di proprietà dello Stato italiano al governo della Colombia.