Chi è Giuseppe Marotta: la carriera e la vita privata del dirigente
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Chi è Beppe Marotta, tutto sul dirigente dell’Inter che faceva il magazziniere

Beppe Marotta

Alla scoperta di Giuseppe Marotta, il dirigente nato magazziniere, il primo a scommettere su Vieri e l’architetto della Juventus dei record.

Giuseppe Marotta, per tutti semplicemente Beppe Marotta, è considerato come uno dei migliori dirigenti sportivi in circolazione in Italia e in Europa. Non è semplicemente un ottimo talent scout ma è un dirigente molto abile in tutti gli aspetti legati alla gestione della società e nel corso della sua carriera ha spesso ottenuto grandissimi risultati ovunque sia andato. Dalla biografia alla vita privata, vediamo ora tutto quello che c’è da sapere su Beppe Marotta.

Chi è Beppe Marotta: la biografia

Giuseppe Marotta è nato a Varese il 25 marzo 1957 (il suo segno zodiacale è quindi quello dell’Ariete). Nella città lombarda è nato e cresciuto, diplomandosi al liceo classico Cairoli.

Beppe Marotta: la moglie, i figli e la vita privata

Beppe Marotta è sposato con Cristina dalla quale ha avuto due figli, Elena e Giovanni, nati nel 2010. Il dirigente ha vissuto a lungo a Torino per lavoro e proprio per lavoro potrebbe pensare di trasferirsi con la sua famiglia in pianta stabile a Milano.

Beppe Marotta e la moglie sono due persone che non amano la vita mondana. È difficile, anzi difficilissimo, incontrarli a qualche evento di gala. Loro preferiscono la serenità e la tranquillità familiare. Si direbbe che siano persone casa e lavoro, senza la voglia né la necessità di mettersi in mostra. Stranamente, nonostante la fama e il ruolo ricoperto, Marotta non ha  un proprio profilo social.

Giuseppe Marotta Juventus Manuel Locatelli Gonzalo Higuain
Giuseppe Marotta

La carriera di Beppe Marotta: il magazziniere diventato campione d’Italia con la Juventus

La passione di Marotta per il calcio nasce quando Beppe non ha neanche dieci anni. La sua casa sorge vicino a un campo da calcio, quello del Varese, e lui passa le ore alla finestra a guardare gli allenamenti. Diventa presto amico di Angelino, il magazziniere della squadra e inizia a lavorare come garzone: lucida e pulisce gli scarpini, sistema le divise della squadra.

Almeno inizialmente il giovane Marotta fatica a capire se sogna di fare il calciatore, il dirigente o addirittura il magazziniere. Alla fine farà quasi tutto. Già, perché mentre studia al Liceo Classico entra nel settore giovanile del Varese come dirigente sportivo. La sua ascesa sarà fulminea. In sei anni scala le gerarchie della società diventando direttore sportivo, direttore generale e, a soli venticinque anni, presidente del club.

Il suo nome inizia a girare con prepotenza nell’ambiente quando, da giovane dirigente del Monza, tratterà la cessione di Casiraghi alla Juventus. Tratta in prima persona con una leggenda del pallone di nome Boniperti. Alla fine la Juventus cede il passo e chiude l’operazione alle condizioni del Monza. Continuerà il suo viaggio verso la vetta facendo tappa al Como, al Ravenna, al Venezia di Novellino – quello della promozione in Serie A – e all’Atalanta dei record.

In pochi sanno che Marotta fu il primo vero scopritore di Bobo Vieri. Lo vide nelle giovanili del Torino e fece di tutto per portarlo al Ravenna. Riuscì a comprarlo per un miliardo di vecchie lire. Lo avrebbe rivenduto a cinque.

Diventa direttore generale della Sampdoria nel 2002 e negli otto anni a Genova compie due capolavori: il pieno recupero di Antonio Cassano, diventato un esubero del Real Madrid, e la consacrazione di Pazzini

Il 2010 è l’anno della svolta definitiva. Marotta lascia Genova e va a Torino dove ad attenderlo c’è la Juventus, della quale sarà direttore generale amministratore delegato. Durante la sua avventura in bianconero arrivano giocatori del calibro di Higuain, Pirlo e Vidal, si susseguono allenatori del calibro di Conte e Allegri. E soprattutto si instaura un monopolio della Juventus che dalla stagione 2011-2012 a quella 2017-2018 vince sette Scudetti consecutivi entrando nella storia.

L’avventura di Marotta in bianconero si conclude con il leggendario passaggio di Cristiano Ronaldo alla Juventus, ultimo atto che precede l’annuncio ufficiale del termine del rapporto lavorativo tra il dirigente e il club torinese.

Cristiano Ronaldo
Cristiano Ronaldo

Belle Marotta all’Inter

Dopo l’ufficializzazione del suo addio alla Juventus, Beppe Marotta ha iniziato una lunga trattativa con l’Inter, con i nerazzurri disposti a tutto per assicurarsi uno dei migliori dirigenti sportivi al mondo. Il 13 dicembre del 2018 è stato annunciato il suo incarico nel club nerazzurro come amministratore delegato per l’area sportiva.

L’estate successiva ha ingaggiato Antonio Conte come allenatore e ha costruito una squadra che nel campionato 2020/2021 è stata capace di vincere lo scudetto, interrompendo la serie di nove titoli di fila conquistati dalla sua vecchia società, la Juventus.

Antonio Conte ha lasciato l’Inter al termine della stagione, al suo posto Marotta ha scelto Simone Inzaghi come allenatore e la bacheca nerazzurra si è arricchita con due Coppe Italia e due Supercoppa italiane, in attesa di giocare la finale di Champions League 2022/2023.

Beppe Marotta: lo stipendio

Beppe Marotta all’Inter guadagna uno stipendio di 1,5 milioni di euro netti a stagione più una serie di bonus molto consistenti.,

Negli ultimi anni trascorsi alla Juventus Beppe Marotta viaggiava intorno ai due milioni e mezzo l’anno, con un milione e mezzo di stipendio e un altro milione circa di bonus. Nella sua ultima stagione a Torino il dirigente è arrivato a incassare cinque milioni e mezzo.

3 curiosità su Beppe Marotta

Nel 2022 è stato nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Da ragazzo era soprannominato Kissinger (come il segretario di stato del presidente americano Nixon) per le sue doti di mediatore.

Da bambino sognava di diventare un giornalista.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 30 Maggio 2023 17:49

Chi è Guido Crosetto: il Ministro della Difesa su cui i mercenari russi hanno messo una taglia

nl pixel