Scopriamo cosa si sa in merito alla figura di Massimo Fini, giornalista, saggista e nota firma di diverse testate giornalistiche.
Conosciamo la figura di Massimo Fini, storico, biografo, scrittore e giornalista. Durante la sua carriera giornalistica collabora assieme a diverse e numerose testate giornalistiche, tra cui L’Indipendente, Il Gazzettino, Il Fatto Quotidiano e La Repubblica. Vediamo di scoprire qualcosa in più sulla sua brillante carriera lavorativa, più anche qualche curiosità riguardo la sua vita privata.
Massimo Fini: la biografia e la carriera professionale
Nato a Cremeno nella giornata del 19 novembre del 1943, il giornalista Fini frequenta il liceo Giosuè Carducci e completa la sua formazione accademica all’Università di Milano, laureandosi in Giurisprudenza. Dopo il conseguimento della laurea comincia a collaborare quale copywriter con Pirelli, iniziando in seguito la sua carriera giornalistica. Durante tale attività lavora per il quotidiano Avanti, l‘Europeo, quale inviato e La Repubblica. Dal 1981 fino al 1992 è anche inviato estero per il Giorno.
Dall’anno 2015 comincia a partecipare a diversi dibattiti, conferenze, convegni e programmi televisivi, non solo quale noto giornalista ma anche quale esperto di storia e di personaggi storici. Continua nel contempo la sua attività di autore di opere letterarie, tra cui diverse raccolte, biografie, autobiografie e alcuni saggi, come il saggio intitolato Il giornalismo fatto in pezzi, pubblicato nel 2021.
La vita privata di Massimo Fini
Figlio del giornalista pisano Benso e della russa Zinaide Tubiasz, ha una sorella maggiore, di nome Anna. Non si conoscono i dettagli in merito alla vita privata e alla situazione sentimentale del giornalista Fini. Si sa però essere divorziato ed essere padre di un figlio di nome Matteo, su cui però non si hanno informazioni certe. Sconosciuto l’ammontare esatto del suo patrimonio economico.
3 curiosità sul giornalista e saggista
- Tifa per il Torino.
- Presente sul social di Facebook.
- Vincitore di diversi premi, nel 2015 ottiene il Premio Passaggi e l’Ambrogino d’Oro.
