Artista unico e grande amico di Ornella Vanoni, ecco chi è Paolo Fresu, trombettista di fama protagonista al funeralle della cantante.
Si tratta di uno dei trombettisti jazz più influenti d’Europa. Stiamo parlando di Paolo Fresu, noto per il suo stile lirico e le sonorità vellutate. Con una carriera di grande prestigio, l’artista vanta un importante legame con la compianta Ornella Vanoni che lo ha portato ad essere scelto per suonare al funerale della donna. Andiamo a scoprire meglio chi è, la sua vita privata e la carriera.
Chi è Paolo Fresu: biografia e carriera
Nato nel 1961, Paolo Fresu ha iniziato molto presto a suonare. Entrato a undici anni nella banda musicale di Berchidda, il paese in Sardegna in cui è cresciuto, piano piano ha alimentato la sua passione per la musica affermandosi al conservatorio, dove ha scoperto l’amore per il jazz che ha plasmato la sua intera carriera.
Fresu ha fatto il proprio debutto a livello professionale nel 1982 con le prime registrazioni per la Rai e la partecipazione ai seminari di Siena Jazz. Due anni dopo, ecco il diploma in tromba e la rapida ascesa internazionale. Dal 1988 ha organizzato e diritto il festival Time in Jazz, che ogni estate porta a Berchidda musicisti da tutto il mondo. Dal 1989 al 2013 è stato direttore artistico dei Seminari Jazz di Nuoro e tra il 2009 e il 2011 del Bergamo Jazz. Nel 2010 ha fondato l’etichetta discografica Tŭk Music.
La vita privata e l’amicizia con Ornella Vanoni
Molto legato alla propria privacy, Paolo Fresu ha sempre definito la sua tromba il suo grande amore. Al netto di questo, il trombettista è sposato con Sonia Peana, violinista conosciuta a Bologna con la quale si è unito in nozze in Sardegna, a Berchidda. I due hanno avuto un figlio, Andrea.

La lettera dopo la morte di Ornella Vanoni
Fresu era legato da una forte amicizia con Ornella Vanoni e per questo gli è stato chiesto dalla diretta interessata di suonare nel giorno del suo funerale: “Nel maggio del 2020, davanti alla stessa scuola di mio figlio, mi chiese al telefono di suonare al suo funerale. In quella luminosa mattina si è saldata ancora di più la nostra amicizia fino a quando, poco tempo fa, mi ha chiesto di essere accompagnata per mano al conferimento della Laurea Honoris Causa”, aveva fatto sapere Fresu.
Lo stesso trombettista ha scritto una lettera molto intensa per la Vanoni dopo la sua morte: “Scrivi qualcosa, domando a me stesso in questa vuota mattina di novembre. E sono qui a buttare pensieri sparsi in un foglio word pensando al nostro primo incontro al Tangram di Milano nei primi anni Novanta e a quante volte abbiamo riso, pianto, cantato e suonato in questi trent’anni. Quasi impossibile parlare di Ornella. Impossibile tratteggiare una vita ricca fatta di successi e di trionfi, di cadute, ascese e passioni. Scrivi qualcosa, ma cosa? […]”, è l’inizio della missiva proseguita poi con tanto sentimento e affetto.