Clarence Seedorf: mister Champions League, eleganza e talento al servizio della squadra

Clarence Seedorf: mister Champions League, eleganza e talento al servizio della squadra

Centrocampista completo, Seedorf è stato l’unico giocatore, finora, ad aver vinto la Champions League con tre squadre diverse (Ajax, Real e Milan).

Seedorf Milan – Ci sono atleti che, pur dedicandosi a uno sport, danno l’impressione di essere dei vincenti in tutto. Persone che avrebbero potuto fare qualunque altra cosa riuscendo in maniera eccellente. Clarence Seedorf è una di queste. Straordinario centrocampista, è ancora oggi l’unico ad aver vinto la Champions League con tre squadre diverse: con l’Ajax, con il Real Madrid e due volte con il Milan. In circa ventidue anni di carriera ha alzato al cielo 21 trofei con 5 squadre diverse, collezionando 888 presenze e 135 reti: bottino invidiabile per un centrocampista. In questo articolo ci soffermeremo sulle sue gesta in rossonero. Perché se c’è una squadra cui il nome di Seedorf è più legata, questa è il Milan, nel quale ha militato dieci anni e del quale è stato per un breve periodo anche tecnico.

Seedorf Milan: una storia di trionfi

Seedorf biografia. Clarence Clyde Seedorf nasce a Paramaribo, in Suriname. Suo nonno Frederick era figlio di uno schiavo, liberato dal padrone tedesco di cui prese il cognome, Seedorf per l’appunto. Sarà per i trascorsi sofferti dei suoi avi o per un’innato talento che Clarence riesce fin dai primi anni di carriera a farsi notare non solo per le straordinarie qualità tecniche e fisiche, ma anche per l’intelligenza tattica superiore alla media e per un carisma eccezionale. Esplode all’Ajax, dove nel ’95 vince la sua prima Champions League, battendo in finale proprio il Milan di Capello. Dopo una prima parentesi in Italia, alla Sampdoria, approda al Real Madrid. Sotto la guida dello stesso Capello vince al secondo anno madridista nuovamente la Champions League. Nel 1999 torna in Italia, acquistato dall’Inter. In nerazzurro non brilla particolarmente, complice la posizione da centrocampista esterno affidatagli prima da Lippi, poi da Tardelli e Cuper. Senza pensarci due volte la dirigenza interista, dopo tre stagioni altalenanti, offre Seedorf ai cugini del Milan in cambio di Francesco Coco.

Seedorf Milan. C’è chi tra le fila dei tifosi interisti ancora si mangia le mani per quello scambio che fin da subito apparve poco equo. Arrivato a Milanello tra la diffidenza generale, l’ancor giovane Clarence cresce a dismisura sotto la guida tattica di Carlo Ancelotti, divenendo in men che non si dica una pedina fondamentale della formazione rossonera, formando con Pirlo e Gattuso un centrocampo di straordinaria completezza. Al primo colpo, vince la Champions League con il Milan, risultando fondamentale in varie gare, tra cui le semifinali proprio contro l’Inter e la finale con la Juventus (vinta ai rigori nonostante un suo errore dal dischetto). Ancor più importante il suo contributo nella seconda Champions vinta in rossonero, quella conclusa con il 2-1 sul Liverpool ad Atene. In quell’edizione Seedorf fu decisivo nei quarti contro il Bayern Monaco e in semi contro il Manchester United. Non a caso venne eletto miglior centrocampista di quella edizione della competizione europea più importante. Inanellando record su record, nella stagione 2010-2011 diventa lo straniero con più presenze nella storia del Milan, soprassando lo svedese Nils Liedholm. La sua decade rossonera si chiude con un totale di 432 partite disputate (ottavo posto all-time), 62 reti, due Champions, una Coppa del mondo per club, due scudetti, una Coppa Italia, due Supercoppe italiane e due Supercoppe europee. Numeri che lo rendono un degno erede del trio di connazionali che a cavallo tra gli anni ottanta e novanta aveva contribuito a rendere leggenda il Milan di Sacchi…

Clarence Seedorf sulla panchina del Milan nel 2014.

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