Sedici attivisti No Tav sono stati condannati per gli scontri in Val di Susa del giugno del 2015. Tra i fermati anche Nicoletta Dosio, l’insegnante di greco in pensione.
TORINO – I giudici del Tribunale di Torino hanno inflitto 16 condanne agli attivisti No Tav per gli scontri che sono avvenuti in Val di Susa nel giugno del 2015. L’ammontare delle pene è di 30 anni mentre l’accusa ne chiedeva 70. Tre persone sono state assolte.
La vicenda risale a tre anni fa quando un gruppo di persone avevano iniziato a manifestare contro la linea veloce Torino-Lione. Un corteo non pacifico che ha visto diversi scontri contro i poliziotti.
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Tra le persone fermate c’è anche la professore di greco in pensione, Nicoletta Dosio. Lei è una storica attivista dei No Tav e dovrà scontare una pena di un anno e otto mesi anche se la condanna più alta è stata data ad un altra persona ed è superiore ai tre anni.
Un sospiro di sollievo invece per un altro esponente di questo movimento come Marisa Mayer. La donna è stata assolta dai giudici. Condanne che non sono piaciute ad uno degli avvocati dei fermati: “Le richieste dei pm – ha detto al termine del processo – sono state dimezzate ma rispetto all’entità dei fatti rimangono alte. Sicuramente faremo ricorso“. Una nuova puntata della vicenda ci aspetta nei prossimi mesi con la Corte d’Appello che dovrà decidere il futuro dei fermati per gli scontri in Val di Susa durante le proteste contro la TAV.
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