Coronavirus, il Cts consiglia al Governo misure più dure contro le varianti. Gli scenari.
ROMA – Il Cts consiglia al Governo misure più dure contro le varianti. Secondo quanto riportato dall’Agi, nelle ultime ore il Comitato tecnico-scientifico avrebbe ribadito la necessità di aumentare le restrizioni a livello nazionale per riportare il prima possibile l’indice Rt sotto l’1.
L’ideale, secondo gli esperti, sarebbe un lockdown duro (stile marzo n.d.r.) per tre o quattro settimane, ma la linea non sembra essere condivisa dal Governo. Il timore del premier Draghi resta sempre il solito: la chiusura salva dalla malattia ma il prezzo economico e sociale è insostenibile.
Il Cts chiede misure più rigide
Vista l’impossibilità (al momento) di mettere in atto un lockdown rigido, da parte del Cts è arrivata la richiesta di mettere in zona rossa tutte le regioni con 250 contagi per 100mila abitanti. Un parametro inserito nel nuovo dpcm per la chiusura delle scuole, ma gli esperti chiedono un meccanismo automatico.
Il Comitato tecnico-scientifico, inoltre, ha inviato il Governo a chiudere anche i negozi dove si passa alla didattica a distanza. Una misura mai realmente condivisa da parte dei governatori. Le Regioni, infatti, continuano a sostenere che un provvedimento simile potrebbe penalizzare chi fa più tamponi.
Il cambio di passo con i vaccini
L’altra questione sul tavolo del Governo è quello dei vaccini. Il ministro Speranza ha confermato il superamento di 5 milioni di somministrazioni, ma c’è bisogno di un cambio di passo per ridurre la pressione sui servizi sanitari e i numeri dei contagi.
La Protezione Civile ha confermato il proprio impegno di aiutare le Regioni in difficoltà in vista dell’aumento delle dosi (previsto per le prossime settimane n.d.r.). I contatti con le regioni sono all’ordine del giorno e già entro la fine di marzo potrebbe essere messa in campo una task force imponente per aumentare la vaccinazione e arrivare ad una immunizzazione di massa entro l’autunno.
