Emergenza coronavirus, il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli: “I numeri del contagio sono altri, siamo troppo lenti”.
Intervenuto ai microfoni de la Repubblica, il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, da due mesi in prima linea nella lotta al coronavirus, ha fatto il punto sul contagio e sulla situazione del nostro Paese.
Emergenza coronavirus, Borrelli: Credibile il dato di un malato registrato ogni dieci non censiti
Nella parte iniziale della sua intervista a Repubblica, Borrelli ha ammesso che purtroppo i numeri del contagio sono altri rispetto a quelli ufficiali elencati e registrati nel bollettino. Il numero uno della Protezione Civile ha evidenziato che potrebbe essere ritenuto credibile il dato secondo cui ci sarebbe un malato certificato ogni dieci non censiti. In questo modo parleremmo di numeri vertiginosi.
La diffusione del virus in Italia
Negli ultimi due giorni dati hanno fatto registrare un calo sia per quanto riguarda i contagiati che per quanto riguarda i decessi. Borrelli ha ribadito che si tratta dei primi risultati delle misure adottate. Ma il peggio non è alle spalle. Si teme ancora un boom al Centro-Sud e non si può escludere una ripresa del contagio al Nord.
“Le misure di due settimane fa iniziano a sentirsi. Nelle prossime ore dovremmo vedere altri effetti, capiremo se davvero la curva della crescita si sta appiattendo”.
Borrelli, la burocrazia rallenta la rincorsa al coronavirus
Nella parte finale della sua intervista Borrelli ha puntato il dito contro la burocrazia che in effetti ha il suo peso. Il capo della Protezione Civile ha evidenziato come il Dipartimento abbia bisogno di essere snello, rapido e veloce per tenere il passo di un virus che corre a velocità doppia se non addirittura tripla.
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