Cos’è la Sharia, la legge coranica non scritta che viene presa d’ispirazione dai Talebani.
ROMA – Cos’è la Sharia? Andiamo a scoprire nei dettagli la legge coranica – una legge non scritta – tornata alla ribalta dopo la conferenza stampa tenuta Talebani dopo aver preso il potere in Afghanistan. In particolare i militanti hanno fatto riferimento a questo codice per quanto riguarda il ruolo delle donne.
Cos’è la Sharia
Partiamo dal significato. Sharia significa cammino che conduce alla fonte alla quale abbeverarsi. Se vogliamo, una sorta di strada verso la salvezza. Si tratta in senso pratico delle regole di vita e di comportamento dettate da Dio. In altre parole si tratta di una serie di consuetudini, usi, regole religiosi e morali a cui può ispirarsi sia la vita personale che l’organizzazione di una comunità o di uno Stato. Non è una legge scritta (non c’è una raccolta di norme), ma si ispira su due pilastri: il Corano e la Sunna.
Per quanto riguarda il primo, solamente 80 versetti su oltre 6mila contengono degli obblighi. Il resto sono semplicemente interpretazioni che non hanno una loro univocità e possono variare da regione a regione.
Il limite è legato al fatto che si tratta di un concetto che si presta a diverse interpretazioni. Un esempio su tutti, non esiste una regola precisa per quanto riguarda l’abbigliamento della donna o l’uso del velo.
Le diverse interpretazioni e il caso dell’Arabia Saudita
Provando a semplificare il discorso, le regole della sharia nascono da ragionamenti, analisi e studi fatti da dotti. Esiste la fiqh, ossia la giurisprudenza islamica, ma anche questa varia da Stato a Stato
Ci sono poi Paesi che usano il Corano come fondamento dei codici penali. Tra questi c’è l’Arabia Saudita, nazione dove le regole sono molto dure. Per esempio la donna non può sposare un non musulmano, non si può uscire di casa se non accompagnata da un uomo, non può svolgere una serie di lavori e, soprattutto, esiste una rigida separazione dei sessi negli spazi pubblici e nelle scuole.
Ci sono poi Paesi nei quali i principi religiosi regolano solamene i rapporti privati oppure in altri ancora dove la separazione tra Stato e religione è ancora più netta. I Talebani hanno garantito il rispetto del ruolo delle donne, ma resta da capire quale strada prenderanno. Durante il primo periodo al potere, tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila, i Talebani afghani hanno instaurato un regime decisamente duro, con regole come la condanna a morte per i comunisti, mutilazioni per i ladri e restrizioni per le donne, che non potevano uscire di casa senza burqa, non potevano guidare auto, bici o motocicli. In base alle prime parole la nuova generazione di talebani sembra decisamente più aperta rispetto a quella precedete, ma per fare un bilancio dovremo attendere settimane se non addirittura mesi.