Il virologo Pregliasco avverte di una nuova ondata di Covid dopo l’Immacolata, ribadito il richiamo vaccinale.
Il Covid non è finito e il numero dei contagi risulta ballerino, con settimane di contagi al picco e settimane di calo dei ricoveri. Ma con l’emergere delle nuove sottovarianti di Omicron 5, di gran lunga più resistenti e contagiose, il periodo di Natale appare rischioso per il virologo Pregliasco. In questo scenario, il reintegro di medici non vaccinati e la fine dell’isolamento per i positivi non è per il virologo la decisione più cauta.
Nuova ondata Covid
Il virologo e presidente Anpas, Fabrizio Pregliasco, avverte su una probabile emergenza epidemiologica che interesserà le prossime settimane. L’emergere delle nuove varianti Cerberus e Centaurus, che sembrano sfuggire dalle protezioni, causerà una nuova ondata nel mese di Natale. “Ci saranno onde di risalite, tra un mese, per Natale, insieme a una massiccia dose di influenza e ad infezioni respiratorie”, spiega Pregliasco.
In previsione di un massiccio contagio di massa dopo l’Immacolata, il virologo invita a fare il richiamo anti-Covid dopo 6 mesi dalla terza dose. “Non chiamiamola quarta dose”, dice Pregliasco per non mettere sottopressione i cittadini.
Pregliasco, scettico su nuove regole
Pregliasco si definisce scettico sia sulla fine dell’isolamento per i positivi: “In questo momento con questa situazione io sarei ancora protettivo ma per il futuro ci si potrà rifare a una responsabilizzazione delle persone, perché la normalità lo richiede”.
Ma anche sul reintegro del personale sanitario non vaccinato il virologo afferma: “Non sono pericolosi, ma io ho dei dubbi sulla loro professionalità perché, se non si sono vaccinati, non conoscono la buona pratica della ricerca scientifica”. Il loro reintegro, secondo Pregliasco, potrebbe dissuadere la popolazione dal vaccinarsi, in questo momento in cui si dovrebbe rilanciare il richiamo vaccinale nei fragili.