Preoccupa la diffusione di BA.2, la sottovariante della variante Omicron del Covid. Cosa sappiamo sulla nuova forma del virus.
Si inizia a guardare con una certa apprensione alla diffusione di BA.2, la nuova sottovariante della variante Omicron del Covid. Ma c’è da preoccuparsi? Analizziamo cosa sappiamo sulla sua capacità di diffusione e sulla gravità della malattia.
La diffusione
Iniziamo l’analisi partendo dalla diffusione. Al momento la nuova forma del virus è stata registrata in più di quaranta Paesi e si sta diffondendo a ritmi significativi. In Italia, al 18 febbraio, la diffusione di BA.2 si attesta intorno al 3% dei nuovi casi di Covid, quindi la situazione è largamente sotto controllo e la circolazione è ancora tracciabile.
Quanto è trasmissibile BA.2, la sottovariante della variante Omicron del Covid
In base ai dati a disposizione, sembra che la sottovariante di Omicron sia più trasmissibile rispetto alla forma tradizionale della variante Omicron. Diversi studi mostrano inoltre come i non vaccinati abbiano più probabilità di trasmettere il virus. La cattiva notizia è rappresentata dal fatto che anche i soggetti vaccinati sembrano vulnerabili.
L’andamento della malattia
Gli studi suggeriscono che non ci sono differenze sostanziali con la variante Omicron tradizionale. Questo significa che i soggetti contagiati difficilmente contraggono una forma grave della malattia. Il dato è confermato dai ricoveri, in calo anche nei Paesi dove la sottovariante di Omicron si è diffusa in modo significativo.
L’efficacia dei vaccini
Come per Omicron, anche per BA.2 sembra che i vaccini offrano una protezione solo parziale, nel senso che anche i vaccinati possono contrarre l’infezione ma solitamente non manifestano sintomi o comunque non manifestano sintomi di rilievo.