Criptovalute, come tenerle al sicuro: gli errori da non fare
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Direttore: Alessandro Plateroti

Criptovalute, come tenerle al sicuro: gli errori da non fare

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Se abbiamo del denaro in criptovalute, la sicurezza è fondamentale: sono soldi! Ecco alcuni consigli validi anche per chi è curioso e vuole iniziare.

Non importa se siamo curiosi e vogliamo cominciare o siamo delle “vecchie volpi” delle criptovalute. Alcuni errori sono in agguato per tutti, e possono farci perdere tutto il nostro denaro digitale in pochi istanti. Ecco cosa fare per usare al meglio questa interessante risorsa.

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Criptovalute 2018: fra curiosità, investimento e uso “quotidiano”

Dopo il “boom” di dicembre 2017, le criptovalute, cepeggiate da Bitcoin e Ethereum, hanno avuto un anno “tranquillo”. Il 2018 è stato privo dei picchi che hanno caratterizzato il 2017, ma non ci sono stati nemmeno i tonfi clamorosi che alcuni prevedevano. Soprattutto, sempre più persone stanno iniziando a usare davvero come moneta digitale al posto dei sistemi più tradizionali per scambiare denaro.

Una crescita lenta e costante che, grazie anche agli strumenti di gestione sempre più semplici, ha reso le criptovalute accessibili anche a chi non è un tecnico o comunque non vuole passare troppo tempo in complicate configurazioni. Oggi avere dei bitcoin, acquistare Ethereum o le altre valute è relativamente semplice: si sceglie un wallet, cioè un portafoglio online, si paga con la carta di credito e in pochi istanti abbiamo l’equivalente in denaro digitale.

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Fonte foto: unsplash.com/photos/aUHr4gcQCCE

Certo, i “professionisti” preferiscono altre soluzioni, che in alcuni casi ci possono sembrare eccessive, ma è proprio da loro che possiamo prendere spunti per evitare clamorosi errori nella sicurezza delle nostra criptovalute e assicurarci che siano un vantaggio e non un peso.

Gli errori da evitare per tenere al sicuro il nostro denaro digitale

Ecco un elenco degli errori più comuni che possiamo fare, e alcuni semplici consigli su come evitarli.

Primo errore: non usare l’autenticazione a due fattori

Per molti l’autenticazione a due fattori è una seccatura, e l’idea di dover avere sempre sottomano lo smartphone può essere fastidiosa. Ma nel mondo delle critpovalute è fondamentale utilizzarla. Alcuni portafogli e siti di scambio l’hanno resa obbligatoria, ma dovremmo usarla anche negli altri.

Purtroppo infatti gli scambi di criptovalute sono sempre nel mirino di hacker e malintenzionati, per ovvi motivi. Una volta che il denaro digitale è sparito infatti, non ci sono servizi clienti o assicurazioni sulle quali rifarci. Ecco perché dobbiamo prendere tutte le misure possibili per mantenere i nostri account al sicuro. Ricordiamoci sempre che, anche se è complicato vederla in questi termini, si tratta di denaro vero, che probabilmente abbiamo avuto in cambio di euro veri.

Secondo errore: non conservare con scrupolo i dati di accesso

Se usiamo un portafoglio online o un sito di trading affermato, ci sono buone possibilità che questi ci offrano un servizio di recupero delle password, ma per riuscirci bisogna passare dalle proverbiali forche caudine. E se per caso abbiamo un nostro wallet (software o hardware), se perdiamo le chiavi private saremo chiusi definitivamente fuori, senza possibilità di recupero.

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fonte foto: pexels.com/photo/ethereum-and-bitcoin-emblems-730569/

Di questi dati così importanti, siamo gli unici responsabili. In ogni caso, conserviamo password, accessi ed eventualmente dati con estrema cura e attenzione. E soprattutto assicuriamoci di averne almeno una copia di backup messa al sicuro.

Terzo errore: non abbiamo verificato la nostra identità

Alcuni siti di scambio e trading (anche alcuni wallet, ma è decisamente meno frequente) ci permettono di fare operazioni anche senza avere terminato l’autenticazione della nostra identità, che di solito prevede almeno l’invio di un documento di identità.

Gli adempimenti legali necessari per fare trading in criptovalute variano da stato a stato, ma in generale portafogli ed exchange seri e affidabili lo richiedono. In ogni caso, prima di poter “prelevare” dal nostro conto, praticamente tutti ci chiedono di terminare il processo di verifica. Che è anche un buon modo per garantire la sicurezza.

Visto che i tempi di approvazione non sono quasi mai istantanei, assicuriamoci di terminare la procedura in anticipo, in modo da poter prelevare i fondi in tempo.

Quarto errore: conserviamo troppa valuta nei portafogli “caldi”

In gergo si chiamano hot wallet i portafogli che ci permettono di conservare le criptovalute online. Sono comodi e pratici, ma anche decisamente più soggetti ad attacchi e truffe rispetto a quelli che possiamo gestire di persona. Inoltre, specialmente quelli più “giovani” e spregiudicati, potrebbero chiudere da un momento all’altro, anche solo per un’ordinanza o un crack tecnico. Quindi questi siti vanno benissimo per tenere il denaro necessario per i piccoli acquisti, ma andrebbero usati con attenzione.

Nei portafogli online dovremmo conservare il minimo indispensabile, e conservare il grosso dei nostri beni digitali in quelli che vengono definiti cold wallet, cioè i portafogli offline. Anche se ci dilettiamo con trading e scambi, assicuriamoci di trasferire i fondi quando non ci servono.

Quinto errore: usare le reti Wi-Fi pubbliche per lo scambio di criptovalute

Non dovremmo mai utilizzare una rete Wi-Fi pubblica (scuole, hotel, aeroporto, locale o biblioteca, per esempio) per effettuare transazioni in criptovaluta (e per dirla tutta, nemmeno per fare pagamenti tradizionaliconsultare l’home banking).

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Fonte foto: pixabay.com/it/criptovaluta-business-finanza-soldi-3085139/

Le falle di sicurezza nelle reti pubbliche sono note e documentate. Ci sono molti modi in cui gli hacker le possono usare per sottrarci dati. Quindi, dobbiamo fare l’impossibile per assicurarci che questo non accada. Se vogliamo fare molte transazioni in mobilità, procuriamoci una connessione privata. In emergenza possiamo anche usare il tethering del nostro smartphone.

Sesto errore: password troppo deboli

Questo è quasi ovvio: sappiamo che le password devono essere abbastanza complesse in generale. Ribadiamo che qui si parla di denaro, quindi devono essere ancora più sicure del solito. Meglio se usiamo un generatore in modo da crearle davvero inattaccabili. Poi conserviamole al sicuro.

Settimo errore: attenzione alle estensioni del browser!

Anche se sono tutte soggette a molti controlli, le estensioni possono essere un punto di accesso per i malintenzionati, che possono sfruttarne le autorizzazioni. Quello che è certo è che non dobbiamo mai usare estensioni non verificate nel browser da cui facciamo operazioni sulle critpovalute. E anche le altre dovrebbero essere limitate al massimo.

Una buona idea per evitare problemi potrebbe essere quella di installare un browser alternativo da usare solo per le criptovalute.

Ottavo errore: disattenzione, distrazione, superficialità

Può sembrare banale, ma facciamo attenzione alle transazioni: è impressionante la quantità di persone che ogni giorno si lamenta di aver sbagliato il numero del portafoglio su cui trasferire il denaro digitale. E trattandosi di blockchain, non esiste la possibilità di “ritirare il bonifico” o chiedere una nota di credito. Dobbiamo essere assolutamente responsabili a ogni transazione.

Lo stesso vale per le numerosissime truffe che ogni giorno circolano e che di solito propongono nuovi trucchiguadagni stratosferici. Qui la regola da seguire è solo una, vecchia come il mondo: se sembra troppo bello per essere vero, molto probabilmente non è vero.

Fonte foto copertina: pixabay.com/en/bitcoin-money-decentralized-virtual-2008262/

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ultimo aggiornamento: 8 Ottobre 2021 9:33

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