Carlo Calenda prende le distanze da Elly Schlein e boccia la candidatura di Roberto Fico in Campania, criticando l’alleanza con il M5S.
Se da una parte Fedez attacca Beppe Sala per la frase sulle “mani pulite“, dall’altro lato si accende lo scontro politico tra Carlo Calenda ed Elly Schlein in vista delle prossime elezioni regionali. Il leader di Azione, ospite a Omnibus su La7 nella puntata del 22 luglio, ha espresso in modo diretto la sua contrarietà a una possibile alleanza con il Movimento 5 Stelle, lasciando intendere un netto allontanamento dalle posizioni del Partito Democratico.

Il ministro Tajani apre ad Azione per Milano
Anche un altro fronte si apre a Milano, dove il futuro del sindaco Beppe Sala è messo in discussione da un’indagine giudiziaria. Antonio Tajani, leader di Forza Italia, lancia un appello diretto a Carlo Calenda in vista di un possibile scenario elettorale: “Noi dobbiamo lavorare puntando sul consenso della borghesia produttiva di Milano, sul mondo riformista, dobbiamo allargare i confini del centrodestra“.
L’idea è quella di puntare su una figura al di fuori dei partiti tradizionali: “Io lancio anche un appello ad Azione, a Carlo Calenda perché con un candidato civico potremmo trovare anche consenso. Io credo che sia la scelta migliore quella di un candidato civico. Qualche idea ce l’ho, poi vedremo“.
Carlo Calenda chiude la porta a Elly Schlein
Per il momento, il primo nodo politico per Carlo Calenda rimane la Campania, dove l’ipotesi di una candidatura di Roberto Fico per il centrosinistra ha provocato la reazione del leader di Azione. “Campania e Marche sono diverse, perché noi non appoggeremo Fico“, ha dichiarato senza mezzi termini, prendendo così le distanze dalle intenzioni del PD di Elly Schlein.
Il motivo principale del rifiuto è la posizione dell’ex presidente della Camera sul termovalorizzatore di Acerra: “Che ha salvato la Campania dai rifiuti”” ha ricordato Calenda, criticando l’opposizione dell’esponente M5S all’impianto. E ha rincarato: “Devi essere fuori di testa per dire una cosa del genere“.
Ma il giudizio del leader di Azione va oltre. Secondo Calenda, il nome di Fico è il “frutto di un accordo politico, anche inspiegabile per De Luca“. Non meno dura la sua accusa rivolta alla segretaria dem: “La stessa Schlein abdica in una regione fondamentale ai 5stelle che erano all’opposizione del Pd, è una totale follia”. Una linea dura, dunque, che chiude a ogni convergenza e lascia aperta una possibile valutazione delle scelte del centrodestra: “Vediamo chi candida il centrodestra, se presentano un estremista non lo voteremo“.