Coronavirus, stretta del Viminale contro chi lascia la propria abitazione senza un valido motivo. Più controlli sul territorio. E le analisi delle celle telefoniche indicano troppi spostamenti.
Nell’emergenza coronavirus e nonostante le restrizioni del governo ancora troppe persone si muovono da casa. La conferma, per quanto riguarda la Regione Lombardia, arriva dall’analisi delle celle telefoniche che indicano la posizione delle persone.
Di seguito il video con le parole di Fabrizio Sala che presenta i dati raccolti in base all’analisi delle celle telefoniche.
Coronavirus, ancora troppe persone in giro. L’analisi delle celle telefoniche
L’analisi delle celle telefoniche, ovviamente, è solo quantitativa. Dice solo quante persone non sono a casa. Non c’è modo per risalire al motivo. Non senza violare le norme sulla privacy almeno. Quindi, paradossalmente, tutte le persone potrebbero avere un valido motivo per non essere a casa. Difficile da credere, quindi il risultato dello studio è che ancora troppe persone vanno in giro per motivi futili o almeno senza una comprovata necessità.
E stando alle testimonianze raccolte anche sui social, la sensazione è che la situazione sia la medesima anche nel resto d’Italia, dove le persone che si muovono osservando scrupolosamente le indicazioni del governo sono poche. O almeno meno di quelle che si auspicava.
Emergenza coronavirus, nuova stretta del Viminale contro chi non rispetta le regole
Anche per questo motivo il Viminale ha deciso di intensificare i controlli e, nel limite del possibile, inasprire le pene per chi esce di casa senza una comprovata necessità.
Numeri delle violazioni alla mano, Lamorgese ha chiesto alle Forze dell’Ordine di intensificare i controlli sul territorio, unica vera arma a disposizione delle autorità per far rispettare i decreti e le restrizioni.
Nasce così la nuova autocertificazione, nella quale i soggetti sono tenuti a dichiarare di non essere in quarantena per motivi di salute. Fino a pochi giorni fa in effetti abbiamo avuto notizia di persone positive al coronavirus che hanno lasciato il proprio domicilio per andare a fare la spesa.
Nel caso in cui il soggetto dichiari il falso sull’autocertificazione rischia fino a dodici anni di carcere.
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