Alta tensione per quanto riguarda l’ex Ilva. ArcelorMittal accusa il Governo: “Si ha l’impressione che si stia lavorando contro di noi”.
ROMA – E’ ancora alta tensione sull’ex Ilva. Nella giornata odierna (15 luglio 2019) è andato in scena un incontro al MISE tra l’amministratore delegato dell’ArcelorMittal e lo staff di Luigi Di Maio. Al termine del vertice la multinazionale ha attaccato duramente il Governo: “In questa vicenda – riferiscono i vertici dell’azienda – si ha l’impressione che si stia lavorando contro la nostra azienda. Una situazione complessa come quella dell’ex Ilva si risolve che il Paese che aiuta“.
Ex Ilva, Di Maio rassicura ArcelorMittal: “Nessuno a questo tavolo vuole chiudere l’azienda”
Le parole di ArcelorMittal sono state smentite da Luigi Di Maio che sin dall’inizio ha intrapreso la strada del dialogo: “Nessuno a questo tavolo vuole chiudere l’azienda. Massima priorità al lavoro e alla sicurezza sul lavoro. C’è un morto e un sequestro della magistratura, non si possono accusare Governo e sindacati per questo“.
Ex Ilva, alta tensione tra Governo e ArcelorMittal
La tensione tra l’ArcelorMittal e il Governo continua ad essere molto alta per quanto riguarda l’ex Ilva. La multinazionale accusa il MISE di lavorare contro di loro ma da parte del Ministero si continua a pretendere il dialogo ma soprattutto il rispetto dei patti accodati nei mesi scorsi.
Le prossime settimane saranno decisive visto che l’ArcelorMittal ha minacciato di lasciare l’impianto il 6 settembre 2019 se è confermata la legge di togliere l’immunità alla società internazionale. Per questo i contatti continueranno per provare a trovare l’accordo definitivo e salvare i posti di lavoro dell’azienda di Taranto. La multinazionale minaccia la chiusura ma Di Maio sta cercando di evitare questa possibilità per cercare di conservare il futuro di molte persone oltre che rilanciare l’economia italiana.
fonte foto copertina https://twitter.com/Ettore_Rosato
