Fabrizio Miccoli condannato a 3 anni e 6 mesi per estorsione aggravata. La Cassazione ha confermato la sentenza di primo e secondo grado.
PALERMO – Fabrizio Miccoli è stato condannato in via definitiva a 3 anni e 6 mesi per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Nessuno ‘sconto’ da parte della Cassazione, che ha respinto il ricorso presentato dai legali di Miccoli, che avevano proceduto contro la condanna comminata all’ex calciatore in primo grado e confermata poi in appello.
Fabrizio Miccoli condannato a 3 anni e sei mesi per estorsione aggravata
Fabrizio Miccoli dovrà scontare una condanna a 3 anni e 6 mesi per il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Nel mirino degli inquirenti è finita la sua amicizia con Mauro Lauricella, figlio di un boss della Kalsa.
Con la sentenza della Cassazione, che ha rigettato il ricorso presentato dai legali dell’ex calciatore, la condanna diventa quindi definitiva.
Alla luce dell’aggravante, per Miccoli non esiste una pena alternativa alla prigione.
I giudici ritengono che Miccoli ha commissionato un’estorsione a Mauro Lauricella, figlio di Antonino “Scintilla” del boss della Kalsa, noto quartiere di Palermo.
Secondo la ricostruzione emersa al termine dell’iter processuale, conclusosi con la condanna in via definitiva a carico di Miccoli, l’ex calciatore avrebbe utilizzato questo rapporto per riscuotere dei soldi ad un imprenditore.
Fabrizio Miccoli si presenta in carcere a Rovigo
Nel pomeriggio del 24 novembre Fabrizio Miccoli si è presentato in carcere ma a Rovigo e non a Lecce, dove risiede con la famiglia. L’ex calciatore si è presentato di sua spontanea volontà dopo che è diventata definitiva la condanna a tre anni e sei mesi di reclusione per estorsione aggravata.
La vicenda
La vicenda ormai risale a diversi anni fa. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Fabrizio Miccoli ha chiesto al suo amico Lauricella, figlio di un boss di Palermo, di sollecitare la restituzione di circa diecimila euro all’imprenditore Graffagnani. Una cifra che quest’ultimo aveva incassato nell’ambito della cessione della discoteca Paparazzi all’Isola delle Femmine.
Una ‘riscossione’ che gli inquirenti hanno ritenuto estorsione aggravata dal metodo mafioso per essersi rivolto al figlio di un capo clan. Nessuno sconto di pena, quindi, per Fabrizio Miccoli che è stato condannato in via definitiva a 3 anni e 6 mesi di carcere.