Intervista a tuttotondo per la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Politica italiana ed Europa tra i temi di maggior rilievo affrontati.
Inizia il ciclo di interviste del Corriere della Sera e nel dettaglio di Corriere.it ai politici italiani in vista delle Europee. La prima a parlare a 360° è stata la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La Premier non ha fatto mancare alcuni degli argomenti caldi del momento, dal premierato all’Europa senza dimenticare il recente episodio a Caivano con Vincenzo De Luca.
Giorgia Meloni: premierato e Europa
La Meloni è stata fin da subito chiara su alcuni aspetti che riguardano la politica italiana. Per la Premier la riforma della giustizia non è una “vendetta” verso i magistrati. Allo stesso tempo, quella del premierato chiude “una falla” ed eviterà in futuro al Presidente della Repubblica di ricoprire “il ruolo di supplente” nella formazione dei governi, in assenza di maggioranze chiare.
La Presidente del Consiglio ha fatto il punto anche sulla sua posizione in Europa. Su Le Pen: “Anche di noi si diceva che eravamo una forza anti europea, poi i nodi vengono al pettine […]”. Mentre sulla von der Leyen: “Non faccio la cheerleader, l’amichetta. Io sto dalla parte dell’Italia. Io sono la presidente del Consiglio e lei la presidente della Commissione Ue, era mio dovere lavorare assieme. Ma sono anche il presidente dei Conservatori europei, lavoro per costruire la maggioranza alternativa alla sinistra e alla maggioranza arcobaleno, e ho interlocuzioni. Le Pen sta facendo un percorso interessante, in questa legislatura, a volte ci siamo trovati dalla stessa parte”.
La replica sul caso De Luca
Tra i vari passaggi dell’intervista al Corriere non è mancato anche quello sul recente faccia a faccia con Vincenzo De Luca a Caivano al quale la Meloni aveva risposto facendo riferimento agli insulti e a “quella stro**a” che l’uomo aveva detto in passato: “Io sono stata insultata, e banalmente mi sono difesa. A sinistra allora nessuno mi difese, adesso si stracciano le vesti. Si dovrebbero vergognare”.
E ancora: “Quello che è successo ieri ha a che fare con la questione femminile: De Luca non ha mai usato quella parola con nessun altro, il messaggio è che le donne si possono insultare perché sono deboli. No, non siamo deboli. I bulli sono deboli, bravi a fare i gradassi dietro le spalle, ma quando li affronti non lo fanno più. È finito il tempo in cui le donne devono subire. E mi aspetto su questo di sentire anche una parola delle femministe”.