Lo sfortunatissimo attaccante ha vissuto una breve ma intensa stagione al Milan. Stefano Borgonovo manda i rossoneri in finale di Coppa dei Campioni con un gol che stende il Bayern Monaco ai tempi supplementari.
Stefano Borgonovo non è stato solo un attaccante di calcio. E’ stato soprattutto il simbolo della lotta contro “la bestia”, come egli stesso definì la Sla, la sclerosi laterale amiotrofica che se l’è portato via troppo presto, il 27 giugno di quattro anni fa.
La carriera prima di approdare al Milan
Stefano Borgonovo, nato nel 1964 nel cuore della Brianza, inizia la sua carriera nel Como. Notato dal Milan appena comprato da Berlusconi, nel 1986 viene acquisito dai rossoneri per 4 miliardi di lire ma rimane al club lariano in prestito. Due anni dopo, viene girato sempre in prestito alla Fiorentina, dove forma con Roberto Baggio una coppia temibile: al termine della stagione, Stefano Borgonovo segna 14 reti in Serie A. Per il Milan l’attaccante è ormai pronto per giocare in rossonero, quale erede di Pietro Paolo Virdis, ceduto nel frattempo dopo la conquista della Coppa dei Campioni.
Il gol di Monaco di Baviera
Al Milan, Stefano Borgonovo deve fare i conti con i mostri sacri olandesi, Van Basten e Gullit. Insieme al giovanissimo Marco Simone e, all’occorrenza, Massaro, l’attaccante di Giussano si mette a disposizione di mister Sacchi. La travagliatissima stagione di Gullit consente a Borgonovo di mettere insieme un bel po’ di presenze. Segna subito alla prima giornata di campionato contro il Cesena, poi si ripete in Coppa dei Campioni sul campo dell’Helsinki. Un infortunio al ginocchio lo costringe ai box per un paio di mesi. Nella seconda parte della stagione, l’ex Como cala di rendimento ma metterà a segno il gol più importante della sua carriera: il 18 aprile, contro il Bayern Monaco, il pallonetto nei supplementari a scavalcare Aumann spedirà il Milan alla vittoria finale di Vienna contro il Benfica. A fine stagione, le strade di Stefano Borgonovo e dei rossoneri si separeranno…