Edoardo Bove, calciatore della Fiorentina, ha subito un arresto cardiaco da torsione di punta durante il match contro l’Inter.
Il giovane centrocampista Edoardo Bove, in prestito dalla Roma alla Fiorentina, ha vissuto un momento drammatico durante la partita contro l’Inter. Al 17° minuto, senza alcun contrasto, si è accasciato sul campo, provocando un’ondata di panico tra compagni, avversari e spettatori.
Il primo referto medico, stilato dopo il suo arrivo d’urgenza all’Ospedale Careggi di Firenze, ha evidenziato un arresto cardiaco dovuto a torsione di punta, una forma grave di tachicardia ventricolare che può degenerare in fibrillazione ventricolare, con rischi letali se non trattata immediatamente.
Il primo referto medico per Bove: arresto cardiaco e contusione toracica
I soccorsi sono stati tempestivi: solo quattro minuti hanno separato il malore dal trasporto in ambulanza. Durante il tragitto, il defibrillatore è stato utilizzato per stabilizzare il cuore di Bove. Il referto ha anche segnalato una contusione al torace, la cui causa rimane incerta: potrebbe essere attribuita a un urto durante il gioco o alle manovre di rianimazione.
Le possibili cause e le prossime indagini mediche
Oltre all’arresto cardiaco, i medici hanno riscontrato un basso livello di potassio nel sangue, condizione che può provocare crampi muscolari, aritmie e persino paralisi temporanea. Questo squilibrio potrebbe aver giocato un ruolo determinante nel malore di Bove. È stato anche riferito che il calciatore aveva segnalato un malessere poco prima di crollare, subito dopo un contatto con Dumfries, episodio che sarà approfondito nelle analisi future.
Fortunatamente, i primi esami neurologici e cardiologici escludono danni permanenti al sistema nervoso centrale e cardiopolmonare. Tuttavia, ulteriori accertamenti saranno necessari per comprendere appieno le cause di questo evento drammatico e valutare i tempi di recupero. Per ora, Bove rimane in coma indotto, una misura precauzionale per favorire la ripresa dell’organismo.
Il malore di Bove ha riportato alla memoria eventi simili nel mondo del calcio, sottolineando l’importanza di controlli medici approfonditi e della rapidità dei soccorsi in situazioni critiche. La salute del giovane calciatore resta la priorità assoluta, mentre il ritorno in campo appare un tema secondario di fronte alla sua completa guarigione.
