Un imprenditore si è suicidato a Napoli per le pressioni dovuti alla crisi economica.
NAPOLI – Tragedia in Campania dove un imprenditore si è suicidato per le pressioni dovuti alla crisi economica. Il lockdown per l’emergenza coronavirus ha portato la sua azienda a chiudere per oltre due mesi. Alla riapertura, però, il 57enne si è trovato a fare i conti con scadenze, fornitori da pagare, stipendi degli operai e blocco totale del mercato.
Una situazione troppo pesante per l’uomo che ha deciso di togliersi la vita impiccandosi nei capannoni della sua azienda che si occupava di allestimenti di negozi di ogni genere.
L’allarme dei familiari
L’allarme dei familiari è stato lanciato nella serata di martedì 5 maggio 2020 quando l’uomo non è rientrato a casa. Alcune persone si sono recate nell’azienda dove hanno visto la luce accesa del suo ufficio ma il cellulare squillava a vuoto.
Così hanno chiamato i vigili del fuoco che hanno rinvenuto il corpo senza vita dell’imprenditore oltre alla lettera d’addio. E’ la prima vittima di questa ‘fase 2’ con un bilancio che rischia di aggravarsi nelle prossime ore se non ci sarà una risposta immediata da parte del Governo.
Il premier Conte: “Notizia dolorosa”
La notizia del suicidio è arrivata anche a Palazzo Chigi che durante una videoconferenza con gli imprenditori ha parlato di “un fatto doloroso appreso dai media. Non conosciamo ancora i dettagli ma siamo vicini alla famiglia“.
Un’emergenza, quella economica, che potrebbe aggravare ancora di più questo bilancio. Serve una risposta immediata del Governo ma anche delle Banche per non fare trasformare questa crisi sanitaria in economica con molti imprenditori che hanno bisogno di liquidità per portare avanti le loro aziende che in questi mesi sono state chiuse per il lockdown imposto dalla maggioranza.
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