L’informativa della ministra Lamorgese sugli scontri del 9 ottobre a Roma: “Numeri triplicati rispetto a quelli previsti”.
ROMA – La ministra Lamorgese è intervenuta in Parlamento con una informativa sugli scontri del 9 ottobre a Roma: “La manifestazione ha rappresentato il momento più critico delle proteste contro il Green Pass […]. Un primo aspetto da chiarire attiene alla adeguatezza dell’ordine pubblico […]. E’ stata rimarcata una sproporzione tra la polizia e i manifestanti […]. Chiarisco che gli organizzatori della manifestazione avevano indicato in mille persone il numero indicativo delle persone partecipanti […]“.
“Correntemente a tale previsione la forza pubblica messa a disposizione era di 590 elementi più 250 di forza territoriale […]. Non sono mancati diffusi controlli prima della manifestazione che avevano portato all’identificazione di circa mille persone […]. Quella del 9 ottobre ha attirato inaspettatamente un numero di partecipanti più che triplicato di quello previsto […]“.
Scontri a Roma, l’informativa della ministra Lamorgese
La ministra Lamorgese ha parlato anche di Forza Nuova: “Un altro aspetto critico attiene alla partecipazione di elementi di Forza Nuova (circa 200 unità) […]. Gli esponenti di spicco che hanno preso parte alla manifestazione si sono poi evidenziati durante gli scontri e l’assalto alla Cgil come dimostrano le misure cautelare nei loro confronti […]“.
“Respingo con forza, inoltre, le accuse di strategia della tensione. Escludo anche le voci sulla presenza di agenti di polizia tra i manifestanti non autorizzata […]. In strada c’erano, come previsto dalla legge, agenti in borghese anche per dialogare con i manifestanti […]“.
La ministra su Castellino
Un passaggio anche su Castellino: “Ritornando alla figura e al ruolo di Castellino è importante precisare la tempistica dei suoi interventi soprattutto in relazione all’assalto della Cgil. Lui ha preso la parola per la seconda volta un quarto d’ora dopo la richiesta di Aronica di poter creare un corteo per arrivare alla sede sindacale. E’ evidente che la decisione è emersa già prima e non un assalto arrivato solo dopo le parole di Castellino […]“.
Salvini: “Se non riuscite a isolare venti imbecilli non sapete fare il vostro lavoro”
“Nell’intervento della Ministra nessun accenno di autocritica e scarico di responsabilità su chi sta sotto. Ricordo che dieci giorni fa Morra disse che la criminalità organizzata va cercata nelle prefetture. Io avrei chiesto nomi o dimissioni. Sono passati dieci giorni. Lei ha ha fatto il prefetto e lascia che qualcuno che ricopre un incarico così importante dica certe cose? Non è normale. Non è colpa dei fascisti. Su questo non c’entrano Forza Nuova e i fascisti“, ha dichiarato il leader della Lega Matteo Salvini intervenuto dopo l’intervento della Ministra Lamorgese al Senato.
“Amici, della Sinistra, io ho immaginato i vostri interventi se al banco del governo ci fosse stato il ministro Salvini. Quel cretino, quel delinquente non doveva essere in quella piazza. Perché lo avete lasciato in piazza? E non è colpa della Digos, dei carabinieri. E parlo solo di quello che è accaduto la settimana scorsa. Ministro, si assuma le sue responsabilità. Se il sottosegretario con la delega ai servizi non è in grado di stabilire quante persone arrivano in piazza è un problema. E non possono essere le trenta pagine scritte da solerti funzionari pubblici a far passare in secondo piano quello che è successo. Ministro, chieda aiuto a chi può darle una mano. Non si isoli nei suoi uffici. Ci sono questori e prefetti che si sentono soli“, ha aggiunto Salvini.
“Se non riuscite a isolare venti imbecilli che tutti conoscono non sapete fare il vostro lavoro. Permettete che questi delinquenti mettano a ferro e fuoco una città. E non ho sentito una parola di autocritica su questo. Io spero che quando arriveranno Biden e gli altri leader non ci sia questa sciatteria. Si può sbagliare, ma io ammiro chi si assume le sue responsabilità”, ha aggiunto il leader della Lega.
“Vi pare normale che ci sia stata una manifestazione di parte e di partito il sabato prima delle elezioni a Roma e poi gli idranti e i lacrimogeni sulla folla il lunedì con le urne aperte a Trieste? Ma neanche in Cile, neanche in Venezuela. A urne aperte. Noi ce la mettiamo tutta per collaborare e ascoltare, però a parti invertite avreste chiesto i caschi blu dell’ONU”.