Sileri a ‘La Repubblica’: “L’aumento dei casi è fortemente legato ai tamponi. Pazienti in terapia intensiva sotto controllo”.
ROMA – “Prematuro ipotizzare un lockdown a Natale“. Ai microfoni di La Repubblica il viceministro Sileri rassicura gli italiani: “Ho letto con molta attenzione quanto detto da Crisanti. La sua era un’ipotesi in caso di salita incontrollata dei contagi. I positivi aumenteranno nelle prossime settimane, ma sarà la gradualità o meno dell’ascesa della curva a motivare gli interventi. In questo momento mi sembra più logico circoscrivere aree ben precise, come successo a Latina“.
Sileri: “I numeri non sono preoccupanti”
Una risalita dei contagi che non sembra spaventare Sileri: “I numeri di ieri sono frutto dei numeri dei tamponi. Quando abbiamo avuto il primo picco a marzo avevamo fatto un quinto dei test. E’ normale che più controlli fai, più il dato aumenta. La situazione dei servizi sanitari continua ad essere sotto controllo. E Arcuri vuole portare le terapie intensive a 14 ogni 10.000 abitanti per una sanità migliore nel post Covid“.
Il viceministro non esclude l’ipotesi di un lockdown circoscritto: “Una chiusura sarà possibile dove si avrà una mediocre organizzazione sanitaria territoriale e i malati di Covid si riversano in ospedale. Se in una regione i positivi metteranno in crisi i sistemi sanitari, dobbiamo intervenire per limitare la circolazione delle persone in quel territorio per alleggerire il sistema“.
Scuola, Sileri: “Dove c’è un rigido protocollo contagi sono bassi”
Il ministro Sileri è tornato ad affrontare l’argomento scuola: “Dove c’è un rigido protocollo, e negli istituti c’è, i contagi sono molto bassi. L’Italia ha funzionato e sta funzionando. Bisogna soltanto velocizzare l’introduzione dei test rapidi. E’ a casa, però, che non bisogna abbassare la guardia“.
Nessun lockdown a Natale, almeno per Sileri, che non chiude la porta a possibili misure più restrittive a livello regionale.