Gianluigi Buffon torna alla Juventus da leader. Rifiutata la fascia da capitano e la maglia numero 1, il grande sogno è la Champions League.
Ha fatto discutere il ritorno di Gianluigi Buffon alla Juventus. Dopo appena un anno trascorso in Francia alla corte del Psg, il portierone italiano, superata la soglia dei quarant’anni, per molti calciatori fatidica a livello sportivo, ha deciso di aprire una nuova parentesi della sua carriera. Tornando al passato.
L’operazione che ha portato Buffon alla Juve
L’operazione che ha (ri)portato Gigi in bianconero si è aperta e conclusa di fatto in poche ore. Il tempo di qualche telefonata, dei saluti di rito a Parigi e delle visite mediche. Poi il comunicato ufficiale con il quale la Juventus ha reso noto il ritorno di Buffon a Torino.
Lo scetticismo intorno al ritorno del portiere
Molti si sono chiesti a quale titolo Buffon sia tornato alla Juventus. La risposta sembra chiara in realtà. Da leader. I bianconeri lo hanno riaccolto con entusiasmo, sia per quanto riguarda la dirigenza che per quanto riguarda lo spogliatoio. Anche il tecnico Maurizio Sarri ha accettato di buon grado l’arrivo del portiere, consapevole di avere bisogno di un capo carismatico all’interno dello spogliatoio, Meno star ma più trascinatore di Cristiano Ronaldo.
Buffon torna da leader: no alla fascia da capitano e alla numero 1
E il campione del Mondo è tornato con umiltà in punta di piedi, rifiutando la fascia da capitano e lasciando ad altri la maglia numero uno. Buffon è tornato a Torino con la consapevolezza di essere un campione e con l’umiltà di chi vuole tentare il tutto per tutto per alzare al cielo la Champions League. Anche se non da protagonista. Si tratta anche di un attestato di fiducia nei confronti di Maurizio Sarri, indicato come l’uomo giusto per fare ancora più grande la Juve.