Dopo le nuove sanzioni imposte dalla Ue, la Bielorussia risponde verbalmente. Il ministro Glaz: “Decisione che non sarà lasciata senza risposte”.
MINSK – La decisione di ulteriori sanzioni nei confronti della Bielorussia da parte di Bruxelles ha provocato la reazione verbale di Minsk. “Certamente non sarà lasciata senza risposta“, così ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri bielorusso Anatoli Glaz all’agenzia di stampa russa Interfax a proposito degli ultimi provvedimenti dell’Ue.
Ue, sanzioni anche contro Lukashenko
Mercoledì scorso, infatti, gli ambasciatori dell’Ue riuniti nel Coreper, hanno dato il via libera al procedimento per sanzionare – con il congelamento di beni e il divieto di rilascio del visto – Alexander Lukashenko e altri 14 esponenti del Governo bielorusso. L’Ue ha incluso il presidente Aleksandr Lukashenko e altri 14 alti funzionari nella lista delle persone sanzionate in Europa per la repressione delle manifestazioni pacifiche in Bielorussia e per le presidenziali del 9 agosto che hanno fatto scattare le proteste e che molti osservatori ritengono siano state stravolte dai brogli elettorali.
Bielorussia, le elezioni contestate
Lo scorso 9 agosto, dunque, si sono svolte le elezioni presidenziali. L’uscente Lukashenko si è aggiudicato la vittoria con circa l’80 per cento dei voti. Si è fermata poco sotto il 10% Svetlana Tikhanovskaya, mentre gli altri tre candidati in corsa hanno ottenuto meno del due per cento dei voti.
In seguito, al termine del Consiglio Europeo straordinario a distanza, l’Unione Europea non ha riconosciuto i risultati delle elezioni in Bielorussia. “Imporremo – aveva dichiarato Charles Michel – sanzioni contro un importante numero di persone responsabili delle violazioni contro i manifestanti e contro i responsabili delle frodi nel voto“.