Il Segretario della Cgil Maurizio Landini parla delle morti sul lavoro in Italia alla luce degli ultimi drammatici episodi di cronaca: “Sospendere le attività nelle aziende che non rispettano le norme”.
Il leader della Cgil Maurizio Landini torna a parlare della sicurezza dopo che nella giornata del 28 settembre in Italia si sono contati ben sei morti sul posto di lavoro.
Morti sul lavoro, Landini: “Aumentare poteri ispettivi e sanzioni”
Landini ribadisce che la situazione è drammatica e che quella delle morti sul lavoro rappresenta una vera e propria emergenza per l’Italia. Soprattutto in vista dei lavori del Piano nazionale di ripresa.
Parlando ai microfoni de la Stampa, Landini propone addirittura una norma che fermi le aziende fino a quando non saranno ripristinate le norme di sicurezza sul lavoro.
Il Segretario della Cgil ha ammesso che con Draghi si stanno facendo “progressi veri” ma ha anche sottolineato come i numeri impongano di agire con la massima urgenza.
“Vanno aumentati i poteri ispettivi e le sanzioni. Con Draghi abbiamo condiviso la necessità che nelle imprese che non rispettano norme, o che sono soggette a incidenti, le attività possano essere sospese sino a che non si ripristinino le condizioni di sicurezza. Questo vuol anche dire, da subito, effettuare migliaia di nuove assunzioni negli ispettorati del lavoro, nelle Asl e servizi territoriali. Inoltre, è necessario rafforzare il vincolo della formazione per i datori di lavoro. L’incidente di Pieve Emanuele avviene nell’ambito di un appalto e, troppo spesso, le vittime sono lavoratori precari o neoassunti. Non si può restare a guardare“, ha dichiarato Landini, che poi rilancia la proposta della patente a punti della sicurezza aziendale.
Emergenza in Italia, sei lavoratori morti in un solo giorno
Quella del 28 settembre è una data drammatica per le sei persone che hanno perso la vita sul posto di lavoro. Due operai sono morti nel Milanese, una persona è morta a Torino, una a Capaci, una nel Padovano e una in provincia di Pisa, dove un imprenditore agricolo è stato quasi decapitato dalle lame di un macchinario.