Scontro infuocato tra Landini e il ministro Matteo Salvini sullo sciopero generale previsto per il 29 novembre: cosa succede.
Maurizio Landini e Matteo Salvini sono al centro di un acceso confronto mentre si avvicina il 29 novembre, giorno dello sciopero generale indetto dalla CGIL.
Il clima di tensione cresce, con dichiarazioni sempre più incisive tra il segretario generale del sindacato e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: ecco cosa si sono detti.
L’accusa di Landini a Matteo Salvini
Durante una conferenza stampa presso la sede della CGIL, riportata da Il Fatto Quotidiano, Maurizio Landini ha respinto con forza le accuse di Matteo Salvini, che aveva definito “selvaggi” alcuni scioperi recenti.
“Non so cosa intenda Matteo Salvini per ‘selvaggio‘, non so, forse il termine è autobiografico“, ha affermato con tono ironico. Il segretario ha poi sottolineato che lo sciopero generale del 29 novembre è stato proclamato “nel pieno rispetto delle regole“.
Landini ha inoltre criticato il governo per un presunto atteggiamento volto a delegittimare il ruolo del sindacato e dei cittadini. “Nelle parole di vari ministri del governo vedo una mancanza di rispetto di tanti cittadini: i lavoratori quando scioperano perdono dei soldi“, ha dichiarato.
L’avvertimento di Matteo Salvini
Dal canto suo, aggiunge l’Ansa, Matteo Salvini non arretra e ribadisce la necessità di regolamentare con fermezza gli scioperi, soprattutto quando interferiscono con i servizi essenziali.
“Se gli scioperi vengono svolti rispettando le norme nulla questio altrimenti già dalle prossime ore interverrò per limitarne la fascia oraria eventualmente anche con la precettazione“, ha dichiarato il ministro al Senato.
Il ministro dei Trasporti del governo di Giorgia Meloni ha preso in mano i dati. Sembrerebbe che negli ultimi 25 mesi sono stati proclamati 518 scioperi nazionali e interregionali. Un evento, secondo il ministro, rappresenta “la media mensile più alta degli ultimi sette governi“.