Le rivelazioni di Jean Todt su Schumacher, Ferrari e Hamilton

Le rivelazioni di Jean Todt su Schumacher, Ferrari e Hamilton

Jean Todt rompe il silenzio su Schumacher, la Ferrari, Hamilton e Leclerc. E su Sinner? Un commento che sorprende.

Jean Todt è un uomo di poche parole, ma quando decide di parlare, le sue dichiarazioni non passano inosservate. L’ex direttore generale della Ferrari e figura chiave della Formula 1 ha recentemente rilasciato un’intervista in cui ha toccato temi fondamentali: dal suo passato glorioso con la Scuderia al futuro di Leclerc e Hamilton, fino al suo rapporto con Michael Schumacher. Ma non solo: un suo commento su Jannik Sinner ha lasciato molti a interrogarsi sul vero significato delle sue parole.

Michael Schumacher

Schumacher: un legame che va oltre le corse

Jean Todt e Michael Schumacher hanno condiviso alcuni dei momenti più gloriosi della storia della Formula 1. Ancora oggi, Todt rimane una delle poche persone a essere in contatto con la famiglia del campione tedesco, mantenendo però la massima riservatezza sulle sue condizioni. «La famiglia ha deciso di non rispondere alla domanda. Scelta che rispetto. Lo vedo regolarmente e con affetto, lui e i suoi. Il nostro legame va oltre i trascorsi di lavoro. È parte della mia vita, che oggi è molto lontana dalla Formula 1», ha dichiarato, senza aggiungere dettagli.

Eppure, Todt non nasconde un certo rammarico per il trattamento riservato al figlio di Michael, Mick Schumacher. Il giovane pilota, dopo un breve periodo in Formula 1 con la Haas, è stato escluso dal circus, una scelta che l’ex dirigente non condivide. «Penso che non sia stato trattato bene dalla Formula 1. Ha guidato una Haas non competitiva, anche se un paio di incidenti sono costati molto alla squadra. Però alla fine è stato davanti al suo compagno. Lo hanno scartato per motivi loro, senza dargli un’altra chance che secondo me meritava».

Ferrari, Hamilton e Leclerc: il futuro della Rossa

Il passato di Todt è indissolubilmente legato alla Ferrari, ma oggi l’ex boss della Scuderia osserva tutto da lontano. «È il passato, anche se è il capitolo più importante della mia vita», ha ammesso, ma senza sbilanciarsi sul presente della squadra di Maranello.

Con l’arrivo di Lewis Hamilton nel 2025, il confronto tra il sette volte campione del mondo e Charles Leclerc si preannuncia acceso. Todt, però, evita di fare previsioni: «La coppia Leclerc-Sainz è stata molto buona, nessuno può sostenere che abbiano perso per colpa dei piloti. Anche sulla coppia Leclerc-Hamilton non c’è molto da dire, è altrettanto buona. Migliore della precedente? Non ne ho la minima idea, così come non so giudicare se il 2025 sarà favorevole, il livello della macchina ce lo dirà».

Ma è sul finale dell’intervista che emerge un dettaglio inaspettato: Jean Todt cita Jannik Sinner. Sebbene ammetta di non conoscerlo personalmente, sottolinea l’importanza del supporto di una squadra nel motorsport, mentre nel tennis il talento individuale fa la differenza. «Il mio passato in Italia non è solo legato a Michael, anche se è stato un pezzo importante del puzzle, il più visibile. Aveva un talento particolare, ma anche una squadra particolare, il che è cruciale per l’automobilismo e per altri sport. Anche nel tennis, ma poi c’è un Sinner che da solo deve buttare la palla dall’altra parte».

Segue Jannik? «Sì, essendo il numero 1, ma non lo conosco, a Stefano Domenicali piace e me ne parla spesso. Io amo Djokovic e prima di lui, Nadal».

E mentre Todt continua a osservare il mondo della Formula 1 con il distacco di chi ha già scritto la storia, trova anche il tempo per un nuovo progetto: la sua autobiografia, attesa tra il 2026 e il 2027. «Sto anche scrivendo un’autobiografia, con foto e testimonianze, che dovrebbe uscire tra 2026 e 2027. Tempo libero? Non ne ho, per fortuna». Un libro che, senza dubbio, svelerà altri retroscena inediti sulla sua straordinaria carriera.