Giorgia Meloni e il caso Netanyahu, la premier italiana pone il tema alla Ministeriale Esteri del G7: ma il governo è diviso.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha preso una posizione ferma riguardo al mandato d’arresto internazionale spiccato dalla Corte penale internazionale (CPI) contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu.
“Non ci può essere una equivalenza tra le responsabilità dello Stato di Israele e l’organizzazione terroristica Hamas“, sono le parole della premier.
Giorgia Meloni e il mandato d’arresto a Netanyahu
La premier Giorgia Meloni, di ritorno da una visita ufficiale in Argentina, ha dichiarato che approfondirà le motivazioni dietro la sentenza della Cpi.
Come riportato da Il Fatto Quotidiano, sottolineando come tali decisioni dovrebbero essere “sempre oggettive e non di natura politica“.
“La presidenza italiana del G7 intende porre il tema all’ordine del giorno della prossima ministeriale esteri che si terrà a Fiuggi dal 25 al 26 novembre“, conclude.
Le divisioni all’interno del governo: le parole di Salvini
Nonostante la presa di posizione chiara della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il governo italiano mostra evidenti divisioni sul tema.
Il vicepremier Matteo Salvini ha dichiarato apertamente che – a suo avviso – Netanyahu non può essere considerato un criminale di guerra.
“Conto di incontrare presto esponenti del governo israeliano e se Netanyahu venisse in Italia sarebbe il benvenuto. I criminali di guerra sono altri “, ha affermato, criticando duramente la CPI.
Dall’altra parte, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha assunto una posizione più attendista, evitando di entrare nel merito della questione.
“Non entro nel merito delle dinamiche internazionali. Israele è sotto attacco da decenni, i cittadini israeliani vivono con l’incubo dei missili e con i bunker sotto le case da decenni, adesso dire che il criminale di guerra da arrestare è il premier di una delle poche democrazie che ci sono in Medioriente mi sembra irrispettoso“, conclude ministro delle Infrastrutture.