La commissione Bilancio della Camera ha votato nella notte il relatore della Manovra con i voti di Lega e M5S. Le opposizioni su tutte le furie poiché non sono stati discussi gli emendamenti.
ROMA – La commissione Bilancio della Camera ha approvato nella notte il mandato al relatore sulla Manovra, con i voti della maggioranza M5S-Lega. Pd e Forza Italia hanno votato contro. L’opposizione in commissione ha protestato perché il testo è stato inviato in Aula “senza discutere né votare” i circa 350 emendamenti che erano stati presentati alla legge di bilancio. Adesso il testo verrà discusso da stamani a Montecitorio. Il via libera finale è atteso per sabato 29 dicembre. La Legge di bilancio deve essere necessariamente approvata entro il 31 dicembre per evitare l’esercizio provvisorio.
Lo scontro
Nel corso dell’audizione del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, in commissione, si è alzato il livello dello scontro: “Mi avete massacrato per un’ora e non mi fate parlare, mi avete criticato per un’ora potrò rispondere alle critiche o no?“, ha sbottato il ministro. “Massacrato a chi? Il governo è ospite del Parlamento“, ha replicato Enrico Borghi (Pd). Il presidente della Commissione, Claudio Borghi, ha dovuto più volte richiamare all’ordine.
Aumenta la pressione fiscale
Intanto, l’opposizione punta il dito contro il fatto che la pressione fiscale è segnalata in aumento. Il democratico Luigi Marattin ha fatto riferimento alle stime fornite dal presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, Giuseppe Pisauro, che rispondendo alle domande in commissione Bilancio della Camera, aveva spiegato che “la pressione fiscale salirà nel 2019 al 42,4% del Pil dal 42% del 2018. Negli anni successivi, se non considerate le clausole che valgono un punto e due, un punto e 5 in più, si arriva al 42,8% nel 2020 e al 42,5% nel 2021, ma sono numeri che vanno un po’ verificati. Il messaggio sostanziale è che c’è un leggero aumento che poi rimane stabile“.