Meccatronico: chi è, cosa fa e quali requisiti possiede
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Meccatronico: chi è, cosa fa e quali requisiti possiede

Motore Auto Elettriche

Figura professionale diversa dal meccanico e dell’elettrauto, il meccatronico deve essere in possesso di requisiti specifici.

Chi possiede un’automobile deve farsi carico di numerosi oneri. Oltre a quelli burocratici (bollo e assicurazione), vi sono anche quelli di natura tecnica, ossia la manutenzione e le riparazioni che si rendono necessarie quando una o più componenti si usura o non è più in grado di funzionare correttamente. Spesso ci si rivolge a figure specializzate, note comunemente come ‘meccanico’ oppure ‘elettrauto’.

Bonus 2024: tutte le agevolazioni

Non molti sanno che queste due figure professionali sono state di fatti sostituite da quella del ‘meccatronico‘, anche in virtù della crescente importanza che le tecnologie elettroniche hanno assunto di recente all’interno del settore automobilistico. Vediamo di seguito quali sono i requisiti professionali e le competenze di questa particolare categoria di tecnico specializzato in autoriparazioni.

La normativa di riferimento per il lavoro di meccatronico

Per quanto riguarda la definizione delle competenze e delle prerogative del meccatronico, il principale riferimento normativo è rappresentato dalla Legge n. 224 del 2012 (“Nuove disposizioni in materia di attività di autoriparazione“). Anzitutto, quest’ultima individua tre attività specifiche incluse nel settore dell’autoriparazione: meccatronica, carrozzeria e gommista. Questa ripartizione sostituisce la precedente, ovvero “meccanica e motoristica, carrozzeria, elettrauto, gommista“, stabilita dalla Legge n. 122 del 5 febbraio 1992.

La nuova normativa regolamenta anche quelle che sono i requisiti da meccatronico e come questi devono essere conseguiti. “Le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano” – si apprende dal testo di legge in Gazzetta Ufficiale – “adeguano i programmi e le modalità di svolgimento dei corsi regionali“. Tali corsi sono regolamentati dalla legge precedente, quella promulgata nel 1992. Essa stabiliva che l’elettrauto doveva possedere almeno uno dei seguenti requisiti tecnico-professionali:

  • aver esercitato attività di autoriparazione presso un’azienda di settore nel corso degli ultimi cinque anni e come operaio qualificato per tre anni; era sufficiente un solo anno se il soggetto ha conseguito un titolo di studio di carattere tecnico-professionale congruente con l’attività che svolge;
  • aver frequentato, con buon esito, un corso di formazione regionale al quale deve seguire almeno un anno di esercizio dell’attività di autoriparazione;
  • aver conseguito un titolo di studio (diploma o laurea) in una materia tecnica attinente all’attività di autoriparazione.

La nuova normativa, in sostanza, stabilisce che i corsi preesistenti vengano adeguati a livello regionale, fermo restando la necessità – imposta dal nuovo documento di legge – di individuare “livelli minimi comuni“, interpellando i sindacati, le Regioni e le Provincie autonome di Trento e Bolzano. In sintesi, il corso per meccatronico è nient’altro che la versione aggiornata di uno qualsiasi dei percorsi formativi presenti prima dell’entrata in vigore della legge del 2012.

Rispetto ai termini originariamente previsti, il termine per l’abilitazione da meccatronico è stato prorogato di cinque anni. La Commissione Bilancio della Camera ha approvato, all’inizio del 2018, un emendamento proposto dalla Confartigianato, spostando al 5 gennaio 2023 il termine ultimo per le imprese e le Regioni per, rispettivamente, regolarizzare la posizione dei propri dipendenti e adeguare i corsi di formazione.

Cosa è cambiato per le aziende di autoriparazione

L’entrata in vigore del nuovo quadro normativo che ha introdotto la nuova figura professionale del meccatronico ha, in parte, modificato lo statuto delle vecchie aziende di autoriparazione.

L’articolo 3 della Legge n. 224 del 2012 stabilisce che le imprese “iscritte nel registro delle imprese o nell’albo delle imprese artigiane e sono abilitate sia alle attività di meccanica e motoristica sia a quella di elettrauto […] sono abilitate di diritto allo svolgimento della nuova attività di meccatronica“.

Leggermente diverso, invece, il discorso riguardante i lavoratori impiegati presso le aziende di cui sopra. Nei primi cinque anni successivi all’entrata in vigore della legge, hanno potuto continuare a svolgere la propria attività; scaduto tale termine, in assenza di uno dei requisiti tecnico – professionali indicati in precedenza, il lavoratore non può essere autorizzato alla gestione tecnica delle fasi di autoriparazione. Fa eccezione il caso in cui l’operatore abbia già compiuto cinquantacinque anni di età; la legge prevede che questi possa continuare la propria attività – anche senza i requisiti tecnici necessari allo svolgimento del lavoro da meccatronico – fino al raggiungimento dell’età necessaria all’ottenimento della pensione di vecchiaia.

Cosa fa il meccatronico

Dopo aver analizzato l’aspetto regolamentare di questa giovane categoria professionale, vediamo quali sono le competenze del meccatronico. Bisogna anzitutto fare una piccola premessa: la ‘meccatronica‘ è quella disciplina che studia le modalità di interazione tra meccanica, elettronica ed informatica. La versione online dell’enciclopedia Treccani fornisce la seguente definizione: “scienza che nasce dall’integrazione tra la meccanica e l’elettronica al fine di progettare, sviluppare e controllare sistemi e processi a elevato grado di automazione e integrazione“.

Il fatto che la figura del meccatronico sia emersa solo di recente, è sintomatico dell’enorme sviluppo tecnologico in seno all’industria delle automotive, in particolare nella capacità di implementare sistemi di infotainment sempre più sofisticati.

Un tecnico (o perito) meccatronico è una figura specializzata, che possiede le competenze proprie sia di un meccanico che di un elettrauto. Ciò vuol dire che è in grado di eseguire operazioni di riparazione e sostituzione di parti meccaniche ed elettroniche.

Nello specifico, un meccatronico per auto è in grado di diagnosticare guasti e malfunzionamenti di natura meccanica, elettrica ed elettronica e di eseguire gli interventi necessari a ripristinare la funzionalità della componente logora, guasta o malfunzionante. Parimenti, il meccatronico interviene anche se l’anomalia riguarda il software della centralina o del computer di bordo. Tra i sistemi elettromeccanici presenti in un’autovettura sui quali un tecnico meccatronico può intervenire sono i regolatori di fasatura del sistema di iniezione, le sospensioni attive, l’ABS (il sistema che previene il bloccaggio dei freni), il Cruise Control, i tergicristalli con i sensori di pioggia, il sistema di climatizzazione dell’abitacolo e il sistema di apertura automatica delle portiere (più diffuso nei mezzi di trasporto collettivo).

Per queste ragioni, la formazione dei tecnici meccatronici per auto prevede lo studio di numerose materie: calcolo, fisica, elettrotecnica, tecniche di produzione, normative e regolamenti (in tema di circolazione stradale) e meccanica motoristica. Le aziende di autoriparazione possono integrare la formazione scolastica con corsi interni di aggiornamento al termine dei quali viene rilasciato un attestato da meccatronico, con un’indicazione relativa al tipo di specializzazione (veicoli leggeri o veicoli pesanti).

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 9 Marzo 2021 16:05

Valentino Rossi non vince più, il futuro torna in bilico?

nl pixel