La situazione del mercato, in casa Milan, rimane ancora molto fluida. I calciatori in procinto di lasciare la maglia rossonera, infatti, sono molti. Ecco quali
Si parla di cessioni teoriche, non certo di affari già chiusi: lo stesso caso André Silva-Monaco, d’altronde, impone di usare sempre e comunque il condizionale, facendo molta attenzione a dare per firmati contratti non ancora stipulati. In attesa del possibile colpo Correa, però, il Milan ha la priorità di lavorare sul mercato in uscita: l’obiettivo è quello di realizzare qualche plusvalenza utile al bilancio, oltre che di sfoltire alcuni reparti che sono saturi. Secondo la Gazzetta dello Sport sarebbero addirittura 9 i nomi potenzialmente in uscita.
Milan, quanto affollamento a sinistra!
La Rosea ha anzitutto evidenziato come il lato difensivo di sinistra sia molto affollato. Il titolare sarà Theo Hernandez, al momento alle prese con un infortunio: il suo rientro dovrebbe avvenire a fine mese. Il suo posto, al momento, è stato occupato dal titolare delle ultime due stagioni: si parla di Ricardo Rodriguez, la cui situazione è da vagliare.
Con un piede e mezzo già fuori da Milanello, invece, pare Diego Laxalt: l’uruguaiano potrebbe finire in Premier o, in alternativa, allo Zenit San Pietroburgo. Discorso il diverso per Ivan Strinic: il croato, dopo un anno di inattività, non ha mercato. Potrebbe quindi restare alla base.
Milan: Biglia-Kessie in bilico, Silva-Castillejo-Borini con le valige pronte
In mezzo al campo la situazione più delicata rimane quella di Lucas Biglia e Franck Kessie. L’ivoriano, rispetto all’argentino, sembrerebbe quello più facilmente sacrificabile, grazie all’età più giovane e a un valore di mercato superiore ai 30 milioni di euro. La Premier, anche nel suo caso, potrebbe essere la destinazione ideale: mancano però meno di 48 ore alla chiusura del mercato inglese.
Tempi duri, invece, per gli esterni. Borini e Castillejo sono già con le valigie in mano, pronti a salutare Milano. Cosa che aveva già fatto anche André Silva, poi rientrato dal Principato dopo il fallimento delle trattative col Monaco.