Il pre-accordo di Malta sui migranti non diventa un accordo. Poche adesioni e qualche passo indietro complicano i piani dell’Italia.
Quella dell’otto ottobre doveva essere una giornata storica per la risoluzione del tema dei migranti, e invece l’Europa non è riuscita a trasformare il pre-accordo di Malta in un accordo vero e proprio in grado di risolvere la situazione.
Migranti, il pre-accordo di Malta non si trasforma in un accordo concreto
In occasione del vertice dei Ministri dell’Interno, l’Europa non ha trovato un accordo sulla proposta varata a Malta. E le notizie che emergono sono tutt’altro che incoraggianti. Non solo non ci sarebbero state le adesioni sperate, ma anche la Germania avrebbe fatto un mezzo passo indietro facendo sapere di voler essere della partita a patto che i numeri restino nell’ordine delle centinaia. Poche centinaia per l’esattezza.
Lamorgese e Conte temporeggiano
Il vertice di Lussemburgo toglie le parole ai protagonisti, che dopo il vertice di Malta esultavano convinti di aver raggiunto un accordo storico, in grado di risolvere tutti i problemi. E in Italia il vertice passa in cavalleria. Lamorgese non si sente, Giuseppe Conte parla solo del taglio dei parlamentari.
I buoni rapporti tra il governo italiano e l’Ue non sembrano dare al momento i frutti sperati. Almeno per quanto riguarda il tema migranti, che Matteo Salvini è pronto a cavalcare per minare la coalizione giallorossa.
La speranza del governo italiano è che la nuova commissione europea possa sbloccare la situazione in maniera vantaggiosa per il nostro paese.