Milan, Lippi su Gattuso: "Fuoriclasse nel coinvolgere chi lavora con lui"
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Milan, Lippi su Gattuso: “Fuoriclasse nel coinvolgere chi lavora con lui”

Marcello Lippi

L’ex commissario tecnico della Cina parla di uno dei suoi pretoriani di Germania 2006, lodandone le abilità da allenatore

La sua avventura da allenatore della nazionale cinese è finita soltanto qualche settimana fa, dopo l’eliminazione ai quarti di finale della Coppa d’Asia. Lo 0-3 subito dall‘Iran, però, non ha avuto alcun peso nella decisione: già prima dell’inizio della manifestazione, infatti, il tecnico viarreggino aveva deciso che l’esperienza sarebbe finita subito dopo la fine del torneo. Lippi, di ritorno in Italia, ha concesso una lunga intervista sulle pagine della Gazzetta dello Sport, in cui, tra le altre cose, ha parlato di uno dei suoi allievi prediletti. Si tratta di Gennaro Gattuso, una delle colonne di quella nazionale laureatasi campione del Mondo in Germania ormai 13 anni fa.

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Lippi: “Le squadre di Gattuso sono organizzate”

Associare Gennaro Gattuso soltanto alla sua grinta, sempre mostrata in campo da giocatore, è un grave errore. Ne è convinto Marcello Lippi che spiega così il suo pensiero sulle colonne della Rosea. “Le sue squadre non hanno soltanto grinta e cattiveria, non ringhiano come si potrebbe pensare. Hanno una precisa organizzazione“.

Partono palla a terra dall’area – spiega Lippi – anche troppo all’inizio. Donnarumma dava la palla a destra e a sinistra, poi la riceveva e magari era costretto all’errore. Ora va meglio. Rino è un fuoriclasse assoluto nel coinvolgere emotivamente chi lavora con lui. Nessuna sorpresa“.

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GENNARO Rino GATTUSO

Lippi: “Piatek e Paquetà? Mi lasciano senza parole”

In merito ai due gioielli del mercato invernale del Milan, Lippi ha solo parole al miele. “Paqueta è bravo, mio figlio me ne aveva parlato un paio di anni fa: non è normale che uno arrivi da un altro continente, senza riposare, e giochi sempre titolare“.

Su Piatek: “Da quando nel mondo si parla di centravanti, il prototipo è lui. C’è il “falso” nove, ci sono i tre attaccanti ma tutto quello che è 9 è Piatek. Ricordo quando ci si allenava con Bersellini: chiedeva al centravanti di avvicinarsi per ricevere la palla, di difenderla dallo stopper alle sue spalle, di appoggiare sulla fascia e scattare verso l’area per il cross. Esattamente quello che fa. E non ha paura di niente. Bravi Rino, Leonardo e Maldini“.

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ultimo aggiornamento: 19 Febbraio 2019 12:07

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